"Se sono disinnamorato del campionato italiano? Non fa per me l'idea di giocare un calcio difensivo, è riduttivo per la crescita dei singoli e non sarà la mia scelta". Sousa - scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino - sembra aver voglia di prendrre le distanza un po' da tutto. Perfino da un campionato che gli ha regalato grandi soddisfazioni quando era calciatore. Solo che, dopo gli abbracci e i sorrisi, la sua Fiorentina è stata studiata, vivisezionata, capita e alla fine disinnescata con una serie di antidoti che i colleghi del portoghese hanno sperimentato via via con sempre maggior successo. E allora non è un caso che il moto di stizza del portoghese sia arrivato nel dopo gara contro l'Empoli di Giampaolo, il primo che nel girone d'andata aveva indicato la strada da seguire per affrontare la Fiorentina.
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CorFio: Sousa, un “italiano” a metà (nella trappola delle piccole”
Il momento migliore con un gioco alla Trap, proprio quello che ora Sousa contesta agli altri
Solo che le parole di Paulo sono apparse un po' esagerate visto che se c'è una squadra tra le cosiddette piccole che in questi anni ha convinto e ricevuto apprezzamenti unanimi per l'atteggiamento propositivo è proprio quella del presidente Corsi. L'accusa di catenaccio sembra proprio non reggere. Anche perché, a dirla tutta, il momento migliore della Fiorentina in questa stagione è arrivato proprio blindando la difesa e giocando su velocissime ripartenze, una manna dal cielo per un attaccante come Kalinic.
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