Il quotidiano racconta come nell'Assemblea di venerdì i club non abbiano trovato un’intesa sulla condotta da tenere nei confronti delle emittenti, qualora queste si sottraessero agli obblighi contrattuali. La divisione è stata inevitabile, tra le società decise a far valere immediatamente i propri diritti, forti di un contratto che non prevede “correzioni” in caso di eventi di forza maggiore e tra quelle più propense al dialogo, temendo le conseguenze di una battaglia legale per il prossimo bando per il triennio 2021/24. Il risultato è una posizione non unitaria della serie A. Nell'Assemblea precedente, era stato deciso di procedere con le fatturazioni già a metà della scorsa settimana. Alle televisioni, però, non sarebbe ancora arrivato nulla. Probabile che sia solo una questione di tempo. A ogni modo, partendo dalla data della fattura, è previsto un margine di 15 giorni perché siano saldate. Superato quel periodo, poi diventa possibile passare alle vie legali, facendo scattare le ingiunzioni di pagamento.
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Cor. Sport: “Diritti TV, al via la guerra fredda”
L'altro lato della medaglia
La maggior parte dei club è convinta che non si arriverà a tanto, perché le televisioni pagheranno in tempo utile. Dai broadcaster, però, trapelano intenzioni differenti. La situazione, infatti, sarebbe ancora troppo incerta per procedere
Peraltro, per dare solidità alla propria linea, le televisioni, con Sky in prima linea, sottolineano come negli altri Paesi europei ci siano stati comportamenti differenti da parte delle Leghe. Dove è stato raggiunto un accordo con un riequilibrio nei pagamenti, quantificato nel 10-15% del totale. Qualora non ci fosse ripresa si procederebbe in base alle partite effettivamente disputate.
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