stampa

Conte rischia 6 mesi, Bonucci la carriera

La mannaia del procuratore federale Stefano Palazzi colpisce duro: 13 club alla sbarra, 45 tesserati deferiti attraverso due procedimenti distinti e divisi per filone: Cremona e Bari. Rischiano la retrocessione …

Redazione VN

La mannaia del procuratore federale Stefano Palazzi colpisce duro: 13 club alla sbarra, 45 tesserati deferiti attraverso due procedimenti distinti e divisi per filone: Cremona e Bari. Rischiano la retrocessione Lecce e Grosseto, mentre pesante potrebbe essere la richiesta di penalizzazione per il Siena, chiamato in causa per cinque partite che potrebbero portare a una sanzione tra gli 8 e i 15 punti. Quasi tutti gli altri club chiamati in causa, potrebbero andare incontro a penalizzazioni fino a 3 punti. Tra questi ve ne sono cinque di serie A: Bologna, Sampdoria, Torino, Siena, Udinese (solo un ammenda), tutti deferiti per responsabilità oggettiva.

«La condotta tenuta dal Conte non lascia desumere con certezza l’apporto di un contributo causale idoneo e finalizzato all’alterazione della gara». Nelle parole di Stefano Palazzi, l’ipotesi di illecito sportivo per Antonio Conte, in occasione della partita con il Novara, scivola via così. In sostanza, insufficienza di prove.

Per Albinoleffe-Siena il pentito Filippo Carobbio rivela a Palazzi, nell’audizione del 10 luglio scorso, che c’era un accordo per lasciare la partita agli avversari e che: «Conte invitò la squadra a confermare l’adesione o a chiamarsi fuori dall’accordo». Palazzi, che più volte sottolinea come il pentito Carobbio sia attendibile, gli crede. Ma anche qui, l’illecito è un’erba malevola che sfiora appena l’ex allenatore del Siena: «Tutti gli elementi riferiti da Carobbio lascerebbero ipotizzare una partecipazione fattiva del Conte medesimo alla combine, pur tuttavia sono contrastati dall’altro dato, molto correttamente riportato da Carobbio, rappresentato dalla circostanza che il Conte aveva lasciato ai calciatori la decisione finale..». Conte in sostanza dice ai suoi. secondo Palazzi: fate voi, ma ricordatevi che se vinciamo la partita manteniamo il primato in classifica. E’ questo il secondo elemento che salva Conte dall’accusa di illecito. In entrambi i casi, Palazzi ha deferito l’allenatore della Juve per omessa denuncia. La pena minima è di sei mesi per partita, quindi 12 mesi, più 2 con l’aggravante. La tentazione per Conte è nell’idea del patteggiamento, che comporterebbe uno sconto pari, più o meno, a un terzo della pena. Alla fine, se Conte decidesse di scendere a patti con la procura, se la caverebbe con 8-9 mesi.

Molto più pesante la situazione di Leonardo Bonucci, protagonista di una grande stagione con la Juve e di un Europeo da incorniciare e ora piombato nell’incubo con l’accusa di illecito sportivo. Al pari di Portanova, i fratelli Masiello,Alessandro Parisi e Nicola Belmonte, il difensore centrale campione d’Italia, rischia uno stop minimo di 3 anni. Questo dice il codice per l’illecito sportivo.

Per Simone Pepe, altro juventino, c’è invece l’omessa denuncia. Ne è uscito, e bene, il presidente del Siena Massimo Mezzaroma, chiamato pesantemente in causa nella fase istruttoria: il procuratore Palazzi non ha ritenuto fondate le accuse nei suoi confronti. Tra i deferiti per omessa denuncia, c’è anche l’ex bomber del Bologna Marco Di Vaio, per i fatti relativi a Bologna-Bari del 22 maggio 2011.

Paolo Franci - La Nazione