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Conte convoca la Federazione. Spadafora prudente, ma il fronte pro ripresa si allarga

Getty Images

Il capo del Governo "arbitro" della discussione. Le incognite sono numerose, non solo sul fronte sanitario. E il famoso piano B resta sempre in agguato

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport torna sulle parole pronunciate ieri da Giuseppe Conte (LEGGI). Da quello che si è capito, il premier vuole studiare a fondo l’impatto economico di un eventuale stop definitivo, soprattutto sul numero di posti di lavoro che si perderebbero. Il confronto tra tutti gli stakeholders del calcio e dello sport e il Governo non è ancora stato fissato, anche perché in queste ore sul desktop del governo non ci può essere spazio per il calcio. L’esecutivo è impegnato sul decreto economico «ex aprile», fra l’altro un passaggio che dovrebbe dare delle risposte anche relative allo sport e al calcio, dalla cassa integrazione per i giocatori che guadagnano fino a 50mila euro l’anno al fondo «salva sport» alimentato dall’1% della raccolta delle scommesse sportive.

In ogni caso l’incontro di Conte non potrà essere «assembleare», è probabile che nell’incontro ci sia un momento tutto calcistico, anche se Conte è stato attento a parlare di sport a tutto tondo. E fra l’altro questi sono giorni decisivi per le riaperture (il 18 maggio?) di palestre, centri sportivi e piscine. Ma se sul fronte politico il partito della ripartenza prende sempre più punti, le incognite restano numerose. E non solo sul fronte sanitario. Ci sono da affrontare anche tutte le questioni di carattere assicurativo. E comunque bisogna fare i conti con l’ipotesi che non si riesca a scalare la montagna, lo «Zoncolan» di cui ha parlato Damiano Tommasi. Il famoso piano B resta sempre in agguato.

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