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«Come on, Viola»: Pepito soffre in tv. Che voglia di campo

Rossi abbandona un evento e corre in hotel: 90 minuti urlando ai compagni. Ci fosse stato lui…

Redazione VN

Cambio d’abito. Via la giacca blu, via la camicia bianca. Pantaloni corti e maglietta comoda, Giuseppe Rossi si piazza davanti alla tv. L’albergo nel centro di Milano ha una magnifica vista sulle guglie del Duomo, ma Giuseppe neanche guarda; è concentrato sulla Fiorentina. È stato alla inaugurazione dell’American Restaurant in Galleria, invitato come «ponte ideale fra due culture», si parlava di Expo, degli chef più acclamati di New York, di Jackson Pollock. Location splendida, sui tetti di Milano con veduta sulle volte della Galleria, ma Giuseppe aveva fretta. Voleva essere in albergo per il fischio d’inizio, pochi amici, un’insalata e tanta tensione, altro che alta cucina. Quando c’è la Viola, Giuseppe rimane imbambolato a guardare, soffrendo. Non può ancora giocare e soffre.

RABBIA Giuseppe si incolla davanti al televisore, urlando «come on»... e sperando fino alla fine nel gol che avrebbe almeno reso un po’ più dolce la partita di ritorno di giovedì a Firenze. Scalpita, inveisce a ogni inconveniente della partita, e sono stati tanti sulla strada di questa Fiorentina. Pepito Rossi non è ancora pronto per tornare a giocare, ma intanto gli allenamenti possono diventare un po’ più intensi, con la speranza di presentarsi almeno in panchina e poi in campo per pochi minuti prima della fine della stagione. Servirebbe poco alla classifica e alla coppa europea, servirebbe a livello psicologico, a lui e a Firenze, togliere lo zero alla casella dei minuti giocati in questa stagione. Ma ieri Giuseppe non pensava a questo: ieri urlava «come on» sempre più forte, come se i compagni lo potessero sentire.

Alessandra Bocci - La Gazzetta dello Sport