Com'è bella la Fiorentina in Barça. È l'apertura di Luca Calamai su La Gazzetta dello Sport. Paulo Sousa sembrava l'antitesi del tiqui-taca e un interprete moderno del calcio di Trapattoni. Errore. Dopo due mesi di campionato il tecnico portoghese ha dimostrato di avere ben altre idee. La sua intuizione vincente è stata quella di sommare il concetto del possesso palla a una maggiore verticalizzazione e a una più intensa fase difensiva. La Fiorentina dunque rappresenta un ideale compromesso tra il tiki-taka che ha scritto la storia del Barça di Guardiola e la scelta di andare a pressare il più alto possibile per recuperare palla e andare subito alla ricerca del gol. La Fiorentina segna, Sousa utilizza tutti gli uomini: il tecnico vuole una squadra totale. Il centravanti Kalinic in fase di non possesso opera da primo difensore permettendo a tutti i compagni di alzarsi e di restare corti. Invece, il continuo movimento degli attaccanti permette ai centrocampisti e anche al difensore Alonso di trovare gli spazi giusti per andare a cercare il gol. E siamo soltanto all'inizio della storia. Guardando al campionato tra i marcatori non figurano Pepito Rossi e Bernardeschi che invece hanno già rotto il ghiaccio in Coppa. Ma Sousa è sicuro che in coppia garantiranno più di dieci gol.
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Com’è bella la Fiorentina in Barça
Paulo Sousa ha costruito un gruppo che tiene palla e finalizza come lo squadrone catalano
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