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Col cuore e l’orgoglio contro gli infortuni

Mounir e Mati a vuoto, la bella faccia di Savic. L’articolo di B. Ferrara

Redazione VN

Capitano domeniche più complicate. Perché magari non sei lucido come al solito o perché ti mancano i giocatori che servono. E allora fatichi a difenderti e a trovare la via del gol. Così funziona stavolta per la Fiorentina, che comunque reagisce col cuore e l’orgoglio alle difficoltà di una notte fradicia davanti a un avversario che non sarà chissà cosa ma è comunque abbastanza furbo da farti paura. Quindi ecco qualche errore di troppo, sia in difesa che davanti, dove c’è un attacco a pezzi e chi va in campo fatica molto a vedere la porta. Ma nonostante tutto la Fiorentina resta viva. Non vince, è vero, ma riprende comunque il senso del tutto grazie alle sue caratteristiche di squadra che non molla mai. E questo è ciò che piace alla sua gente: vedere la lotta, anche quando il gioco non è sciolto e brillante, quando tutto sembra difficile, compreso un passaggio di tre metri. Perché la Fiorentina c’è.

E offre ancora una volta una bella storia e una bella faccia. Perché se El Hamdaoui e Mati frullano a vuoto, ecco che a risolvere la faccenda arriva Stefan Savic, un altro difensore e un nome nuovo sulla lunga lista degli uomini gol di questa incredibile stagione. Il difensore arrivato dal City nell’affare Nastasic segna due reti di testa da campione vero. Giusto ricordare che in questa Fiorentina punizioni e angoli sembrano rigori, perché Montella sa bene che possono essere le palle inattive a fare la differenza. E così è per questa Fiorentina. Ma è giusto anche ricordare che non sono solo gli schemi a portare i gol, ma anche le qualità tecniche dei giocatori che sanno concretizzare le idee di un allenatore. Savic è stato fantastico, così come altre volte lo era stato Gonzalo Rodriguez. Se questa squadra aveva per sua natura qualche problema in avanti, il suo allenatore, oltre a rigenerare Toni, ha messo come obiettivo quello di portare in gol tutti i giocatori. Cosa avvenuta per un quadretto a cui mancano solo le firme di Pizarro (che però gioca da fenomeno), Tomovic e Fernandez, giocatore che sicuramente deve (e può) dare di più. Insomma, una partita più faticosa ci poteva stare, anche se qui al Franchi eravamo abituati molto ma molto bene. Ma una squadra così, diciamocelo, la si può solo applaudire come hanno fatto i tifosi alla fine. Cuore, volontà, voglia di reagire e ricercare il gioco. Mettere sotto la Fiorentina è davvero difficile.

Benedetto Ferrara - La Repubblica