Sul quotidiano La Repubblica, edizione di Firenze, troviamo una lunga intervista al presidente esecutivo della Fiorentina, Mario Cognigni, a firma Benedetto Ferrara. Ecco i passi salienti
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Cognigni: “Nuovo stadio entro cinque anni”
“Pradè? Scommetto sul suo rinnovo. La Juve…” (COMMENTA)
Cognigni, faccia conto di parlare a un tifoso che le chiede dove giocherà la Fiorentina tra cinque anni. Con poche parole, lei cosa risponde?
«Gli dico che se la burocrazia non ci mette i bastoni tra le ruote e passa presto la legge sugli stadi tra cinque anni saremo tutti a vedere la Fiorentina in un nuovo impianto».
A Novoli, cioè, nell’area Mercafir.
«Noi seguiamo le indicazioni che ci ha indicato il comune. Stiamo preparando il nostro progetto. L’idea è quella di uno stadio da 35 mila posti».
Ma avete sempre detto che l’area non è sufficiente per rendere la Fiorentina indipendente dalle tasche della proprietà.
«Certo, in Italia solo la Juve è riuscita a seguire il modello che anche noi proponemmo nel 2008. Il calcio non può vivere di soli diritti televisivi. Ma non ci arrendiamo. Guardi questo foglio, abbiamo appena raggiunto un accordo con la Cina...»
Un progetto coi cinesi?
«Sì, sullo stesso modello di quello che abbiamo già avviato nel nord della California, dove abbiamo aiutato a crescere circa 200 scuole calcio. Così faremo a Shangai e poi, presto, anche in Giappone».
Un modello alternativo per colmare il gap con le società più ricche.
«Noi facciamo sul serio. Ci piace il modello Ajax. Per questa ragione tra i nostri obiettivi c’è anche quello di creare un distretto viola. Un’area sportiva che ospiti tutte le squadre giovanili».
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Cognigni, quali sono i rapporti con la Juve?
«Ho parlato con Andrea Agnelli una ventina di giorni fa. Con loro e altre società stiamo provando a far fare dei passi avanti al nostro sistema calcio. A partire dal discorso dei diritti televisivi. L’esempio della Bundesliga è lampante. Se non facciamo un salto in avanti rischiamo di restare troppo indietro».
Questa partita è la prima senza barriere tra il parterre e le panchine. Avete qualche timore?
«Io ho la massima fiducia nel nostri tifosi. Tutto filerà liscio. Tra l’altro il nostro campo è sotto diffida. Basta l’errore di un singolo per mandare tutto all’aria. Quindi...».
Due parole sui contratti in scadenza?
«Stiamo chiudendo il rinnovo di Pasqual. Poi vedremo gli altri».
Anche quello di Pradè?
«Il Cda finirà il mandato a marzo, penso che sia giusto che dei contratti se ne occupi il nuovo consiglio».
Lei ai conti ci tiene. Ma se a gennaio ci sarà bisogno di rinforzare la squadra sarete disposti a investire ancora?
«Questa estate abbiamo sforato il tetto ingaggi. Ma il nostro era un rischio calcolato, volevamo rinforzare le fondamenta di questa squadra e lo abbiamo fatto. Far tornare i conti è sempre l’obiettivo. Ma la proprietà non si è mai tirata indietro quando ce n’è stato bisogno».
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