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Chievo, tanti i nodi ancora da sciogliere

E’ come essere esposti al vento e appesi a un filo: meglio che sia resistente e Giuseppe Sannino ha deciso che l’onda d’urto della Fiorentina richiede ancora il 5-3-2. Il …

Redazione VN

E' come essere esposti al vento e appesi a un filo: meglio che sia resistente e Giuseppe Sannino ha deciso che l'onda d'urto della Fiorentina richiede ancora il 5-3-2. Il Chievo si aggrappa al difensore in più, l'ha fatto a Genova e lo rifarà domani. E' una scelta tattica, dettata dalla contingenza, il tempo dirà se sarà una virata definitiva. Ragionare a lungo termine, però, è assai difficile, un po' perché Sannino resta e resterà sempre legatissimo al 4-4-2 e un po' perché la conferma del tecnico gialloblù è, appunto, a tempo. Con la Fiorentina, dunque, il Chievo se la gioca a specchio.

Questa è la sintesi che si ricava dalla settimana di lavoro a Veronello. Una settimana delicata come non mai, perché il quarto ko di fila ha fatto scattare l'allarme-depressione e al di là delle dichiarazioni della squadra (dal capitano Sergio Pellissier al vice Luca Rigoni, tutti uniti con Sannino) la certezza è che la panchina, a fronte dei risultati, traballa. Ieri, nell'ultimo allenamento prima della rifinitura, il tecnico gialloblù ha provato e riprovato gli interpreti. Sono tanti i nodi da sciogliere, alla vigilia. Spieghiamo perché. Intanto, mancherà per squalifica il regista Rigoni, una (grande) certezza in meno davanti alla difesa: il vicentino sa spezzare il gioco altrui e sarebbe stato preziosissimo di fronte al giro palla dei viola. Serve, quindi, un play che sappia anche ripulire la zona di competenza. Ci proverà Radovanovic, il sostituto naturale è lui (il peone Calello si è operato alla spalla, starà fuori almeno un mese e mezzo) e al suo fianco Sannino dovrà scegliere fra Bentivoglio, Hetemaj ed Estigarribia, tre uomini per due posti. A condizionare le scelte là dietro, invece, è l'altra squalifica, quella del terzino destro Sardo. La logica conseguenza è questa: Frey, che a Genova si era adattato in mezzo, scalerà in fascia per colmare la casella.

Restano tre centrali puri e vanno usati tutti: Papp-Claiton-Cesar, la linea dovrebbe essere questa, la speranza è che non ci siano intoppi nella rifinitura. Forse già a Bologna, nel posticipo di lunedì 4 novembre, potrebbe tornare dal primo minuto Dainelli, che venerdì ha giocato qualche scampolo in amichevole, ma per il momento, nel suo caso, la panchina è il massimo consentito. E in attacco, fari puntati su Théréau, fuori dall'undici a Genova: gli toccherà di nuovo accomodarsi? Tale è il quadro, a 24 ore dall'arrivo della Fiorentina di Montella e del capocannoniere Giuseppe Rossi, altro appuntamento col destino per un Sannino che sa di avere tutti i riflettori addosso.

Matteo Sorio - Corriere Veneto