Di sciarpe e bandiere del Tottenham non se ne sono viste tantissime. Gli inglesi che già ieri pomeriggio hanno raggiunto Firenze in vista della gara di Europa League di questa sera, dopo un giro turistico si sono riversati nelle birrerie del centro. Ma fino a mezzanotte, perché — così c’è scritto nell’ordinanza del prefetto valida anche per oggi — hanno abbassato il bandone. Troppo forte la paura che si ripetessero i fattacci di Roma (con i danni alla fontana del Bernini). E così, ieri a partire dalle 14, i luoghi d’arte della città sono stati presidiati dalle forze dell’ordine: Piazza della Signoria, piazza della Repubblica, il Duomo, gli uffizi, Santa Croce, la stazione, i vicoli del centro storico, i lungarni. Il grosso dei tifosi londinesi, comunque, arriverà nelle ore prima della partita: la polizia inglese ha comunicato che oggi «116 tifosi giungeranno all’aeroporto di Bologna alle 10 e poi si trasferiranno a Firenze a con 3 pullman».
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Ieri il questore Raffaele Micillo ha fatto un’ispezione per controllare che tutto funzionasse. L’obiettivo delle forze dell’ordine? «Essere vigili ma in posizione defilata pronti ad intervenire solo in caso di necessità». La «cabina di regia» è affidata alla Digos, in costante contatto con l’Ufficio di Gabinetto.
I primi tifosi del Tottenham che hanno approfittato della partita per il week end lungo con amici e colleghi: «Andiamo via sabato, ne approfittiamo per rilassarci un po’, anche perché sappiamo che vincerà la Fiorentina», spiega Mike, dirigente di un’importante azienda della City a Londra. Nessuna scaramanzia, chi ha una società quotata in borsa non può permetterselo, solo un’attenta valutazione alla luce della finale di Fa Cup di domenica contro il Chelsea di Mourinho. E allora perché venire a Firenze?: «Perché da tifosi il nostro compito è sostenere la squadra, e magari ne approfittiamo per divertirci e stare insieme», sorride il collega di Mike, prima di intonare un coro dedicato a Nicola Berti, l’ex centrocampista della Fiorentina a cui i tifosi viola non hanno mai perdonato il passaggio all’Inter. Ha giocato anche col Tottenham Berti, la prima stagione del suo addio all’Inter (nel 1998) segnando anche tre gol: «Lo canteremo anche domani», assicura Mike. Ma questo non è certo, lui e i suoi amici (che magari sono anche volti noti e conosciuti nella City di Londra) non appartengono a nessun gruppo organizzato. Sono a Firenze quasi in gita, intonano il coro «Stiamo arrivando» tipico della tifoseria del Tottenham solo quando vedono entrare nel locale Red Garter di via dei Benci altri inglesi, sempre a piccoli gruppi: «Capisco l’attenzione e la prevenzione, ma i tifosi del Tottenham sono paragonabili, a livello di pericolosità e violenza, a quelli del San Marino», spiega Francesco Cappelli, metà sangue inglese (di Nottingh Forest) e metà italiano. Al Red Garter di Riccardo Tarantoli dirige lo Steackhouse, lui stasera tiferà Fiorentina e lo dice anche ai suoi (mezzi) connazionali che ridono e intonano un coro per il Tottenham.
Il clima è giovale, anche se i supporters inglesi non hanno tanto apprezzato il vademecum di comportamento che la società ha pubblicato sul sito internet auspicando atteggiamenti rispettosi e informando dei severi provvedimenti imposti ai locali in tema di vendita di alcol: «Posso capire la società che per dimostrare la sua professionalità ha deciso di fare questa cosa — spiega un tifoso — ma i comportamenti civili non vanno ricordati come un’agenda di viaggio, appartengono alle persone e soprattutto a questa tifoseria». Sarà anche così, ma nel frattempo stamani alle 10 arriveranno a Bologna un centinaio di tifosi ritenuti «pericolosi» dalle autorità inglesi, raggiungeranno Firenze in pullman intorno alle 12 e saranno accolti da un imponente dispiegamento di forze dell’ordine, ampiamente mostrato anche ieri: in piazza San Giovanni, ad esempio, alle 19 c’erano una camionetta e una gazzella dei Carabinieri, una volante della Polizia e una camionetta dell’unità cinofila. Inoltre agenti della polizia municipale (anche in borghese) hanno controllato che i gestori rispettassero l’ordinanza del prefetto Luigi Varratta sul divieto di vendita di alcolici da asporto dalle 14 alle 24 per tutti gli esercenti del centro storico. Provvedimenti che hanno provocato anche qualche polemica politica («Una follia», ha tuonato Marco Stella di Fi). Oggi la prova del fuoco, con lo spostamento al Franchi.
Corriere Fiorentino
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