Una visita. Non a sorpresa, ma quasi. Sono da poco passate le dieci quando, al Centro Sportivo, appare Cesare Prandelli. Un tuffo nel passato, in quel mini centro che l’ex tecnico viola sognava quando allenava la Fiorentina e che oggi ha potuto assaporare da ct della nazionale. Occhiali da sole, l’abbraccio con tutti quei giocatori (da Pasqual a Gamberini passando per Jovetic), che l’allenatore di Orzinuovi ha cresciuto per molti anni. Poi una breve chiacchierata con Delio Rossi. Prandelli, da buon conoscitore di Firenze, gli avrà dato qualche consiglio. O meglio, lo ha ascoltato. Si è parlato poco di Fiorentina, infatti. Anche perché la visita, programmata, è collegata agli stage di fine aprile che l’allenatore azzurro ha voluto con grande forza, riuscendo ad ottenerli dopo un vero e proprio braccio di ferro con la Lega Calcio.
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Cesare ai campini, un tuffo nel passato
L’abbraccio coi suoi ex giocatori e “l’invito” di alcuni tifosi
Dopo le visite ad Udinese e Atalanta, è toccato alla squadra viola. Con Prandelli che ha, questa volta, giocato in casa. Pochissimi i tifosi presenti fuori dal Centro che lo hanno incrociato. Soltanto un paio che da lontano hanno urlato: «Cesare torna con noi». E lui ha sorriso. Chiaro che in questo momento delicato per i colori gigliati questa visita ha riportato un po’ tutti indietro nel recente passato. A quando Prandelli allenava a Firenze, con tutta la città dalla sua parte. Insomma, un tuffo nei ricordi. Qualche ora ancora al fianco della Fiorentina per Cesare, prima di far visita al Siena nel pomeriggio. Una full immersion toscana in vista dei prossimi Campionati Europei che purtroppo non saranno colorati di viola. Montolivo a luglio non sarà più un giocatore della Fiorentina e difficilmente saranno convocati altri giocatori della squadra gigliata.
La Nazione
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