Tutto in mano a banche e curatori fallimentari, ma tutto invenduto. L'ex patrimonio fiorentino di Vittorio Cecchi Gori — condannato due giorni fa a 7 anni per il crac della Finmavi —, una briciola rispetto alla fortuna accumulata da babbo Mario, ammonta a 14.150.000 euro. Almeno è la somma del valore a base d'asta dei curatori della Immobiliare Veronica 84 srl, società contenitore di cinema storici come il glorioso Ariston di piazza degli Ottaviani e l'Eolo di Borgo San Frediano. Per aggiudicarsi l'Ariston «bastano» 5,7 milioni, mentre per l'Eolo bisogna sborsare 4.450.000 milioni. Entrambi gli immobili sono finiti all'asta nel 2008, ma nessuno di questi è stato venduto. E il problema è che la polvere, oltre ad accumularsi sull'ex impero di «Vittorione», si sta accumulando anche su Firenze. Perché è anche il decoro della città che, undici anni dopo, sta subendo le ripercussioni della gestione scellerata del produttore cinematografico. Piazza degli Ottaviani, crocevia tra il salotto degli antiquari di via dei Fossi e le tensioni di via Palazzuolo, è in ginocchio. Sporco accumulato ed abbandono, colpa dell'Ariston vuoto da anni dopo i (brevissimi) fasti del cinema trasformato in sala Bingo. Stessa cosa vale per l'Eolo. Anche sull'ex cinema di San Frediano è sceso l'oblio, e il quartiere ne risente molto.
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Cecchi Gori, polvere di un impero a Firenze
Tutto in mano a banche e curatori fallimentari, ma tutto invenduto. L’ex patrimonio fiorentino di Vittorio Cecchi Gori — condannato due giorni fa a 7 anni per il crac della …
Per altri 4 milioni di euro, un investitore può aggiudicarsi l'ex immobile Enel di Bagno a Ripoli, dove Vittorio Cecchi Gori voleva costruire il nuovo centro sportivo della Fiorentina sfuttando i 4 ettari di parco attorno alla struttura. Tutto invenduto, come l'ex cinema Ariston di Pisa, con base d'asta di 2.550.000 milioni. Mentre bastano 300 mila euro per aggiudicarsi un appartamento in via Mugello 4, a Novoli. Firenze, oltre allo sbiadito ricordo dei fasti calcistici e cinematografici, da «Vittorione» ha ereditato solo polvere. E non è l'ormai mitica (e bianca) «polvere di zafferano» ritrovata abbondante dalla guardia di finanza nella cassaforte della sua residenza romana. Dalla polvere si sono però salvati i cinema Principe e Fiamma, dati in affitto dalla curatela fallimentare a una società cinematografica fiorentina che gestisce entrambe le sale. E non c'è più la gloriosa emittente tv Canale 10: sono sopravvissuti solo il marchio e le frequenze, ma il contenitore è praticamente vuoto. Mentre non lo è lo spettacolare attico di «Vittorione» sul lungarno Corsini, dove ironia della sorte oggi abita il centrocampista viola Massimo Ambrosini. E sembra viaggiare ancora abbastanza bene la Cecchi Gori Home video di Campi Bisenzio, proprietaria di migliaia di titoli di vecchi successi in dvd. Il proprietario è Marco Duradoni, imprenditore pratese e ai tempi d'oro uno degli uomini più vicini a Cecchi Gori. Che oggi, dopo i sei anni dalla prima condanna per bancarotta, deve fare i conti con i sette anni per il crac Finmavi. E nessuno sembra sapere dove sia finito «Vittorione».
Claudio Bozza - Corriere Fiorentino
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