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Calciopoli, la Fiorentina punta all’assoluzione piena

Prescrizione. A otto anni da Calciopoli, la requisitoria di ieri mattina del sostituto procuratore generale Antonio Ricci, ha di fatto scongiurato il pericolo di una condanna per i fratelli Della …

Redazione VN

Prescrizione. A otto anni da Calciopoli, la requisitoria di ieri mattina del sostituto procuratore generale Antonio Ricci, ha di fatto scongiurato il pericolo di una condanna per i fratelli Della Valle e Sandro Mencucci, i tre imputati della Fiorentina. Al processo di Appello in corso al Tribunale di Napoli, il pg infatti ha ufficialmente chiesto il «non luogo a procedere per intervenuta prescrizione» per tutti e tre i dirigenti viola, oltreché per il presidente della Lazio Claudio Lotito, l'ex ds del Messina Mariano Fabiani, il presidente della Regina Lillo Foti, l'ex arbitro Salvatore Racalbuto, l'ex dirigente del Milan Leonardo Meani e gli ex guardalinee Puglisi e Titomanlio. Su Diego Della Valle, l'accusa ha anche aggiunto una postilla, riferita alle telefonate intercorse dopo il clamoroso mani di Zauri in Lazio-Fiorentina della penultima giornata del campionato 2004/05, non visto dall'arbitro Rosetti: «In relazione alla presunta frode sportiva messa in atto per quella partita — ha detto Ricci — chiedo la conferma di assoluzione per Diego Della Valle».

Una frase che il patron viola avrebbe voluto sentirsi dire molto tempo fa e che, in ogni caso, non è stata ribadita per le posizioni del fratello Andrea e dell'ad Mencucci. La difesa della Fiorentina però non si accontenta: l'obiettivo è quello di ottenere l'assoluzione piena. Non a caso lo scorso 15 ottobre, Ddv (condannato in primo grado a un anno e tre mesi per frode sportiva, al pari del fratello e di Mencucci), si è presentato davanti ai giudici per una dichiarazione spontenea in cui ha ribadito che «la Fiorentina non ha mai piegato la schiena o chinato la testa al sistema, né tanto meno ha mai chiesto di aggiustare una partita», aggiungendo anche che nel famoso pranzo col designatore Paolo Bergamo, pensato da Mazzini, si parlò di «come rinnovare il mondo del calcio e di nient'altro». Dopo la sentenza-beffa del processo sportivo che annullò (con una penalità di 15 punti) la qualificazione Champions del primo anno di Prandelli, dunque, i Della Valle puntano a un provvedimento di assoluzione piena, senza passare per la scorciatoia della prescrizione.

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Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino