stampa

Calciopoli, Bergamo e Pairetto risarciscono la Figc

Un milione di euro: è ciò che dovrà pagare l’ex designatore arbitrale Paolo Bergamo (che a Radio24 ha ribadito la sua innocenza e ha detto che rinuncerà alla prescrizione a …

Redazione VN

Un milione di euro: è ciò che dovrà pagare l'ex designatore arbitrale Paolo Bergamo (che a Radio24 ha ribadito la sua innocenza e ha detto che rinuncerà alla prescrizione a Napoli) perché le sue «illiceità sono più gravi di tutti gli altri convenuti». E questo perché, nella vicenda Calciopoli, nel suo rapporto con Luciano Moggi «dimostra una degenerativa assuefazione al disprezzo delle regole, alla collusione, ai giochi di potere». Pierluigi Pairetto, in «ruolo recessivo nei confronti di quello dominante del collega Bergamo», dovrà risarcire 800 mila euro.

Violazione senza precedenti «Ritiene il Collegio che la prova dell'esistenza del danno d'immagine sia di comune dominio e sia stata rafforzata dall'esito del giudizio penale di primo grado. Esso consiste nella violazione senza precedenti dei fondamentali principi di lealtà sportiva», parole che suonano pesanti come un macigno nella sentenza emessa dalla «sezione giurisdizionale del Lazio» della Corte dei conti contro 14 tra arbitri e dirigenti arbitrali coinvolti in Calciopoli e tra di loro anche l'ex vicepresidente Figc, Innocenzo Mazzini, e gli ex designatori arbitrali Bergamo e Pairetto. I 14 dovranno versare nelle casse della Federcalcio circa 4 milioni di euro. I convenuti in origine erano 16, ma l'ex assistente Marcello Ambrosino è stato assolto perché «incerto è sia il possesso che l'uso di una scheda telefonica riservata» (era stato assolto anche dal procedimento penale di Napoli); per Maria Grazia Fazi assoluzione senza il rimborso delle spese legali e una «bacchettata» per il suo ruolo di «mediatrice» tra Bergamo e Moggi. (...)

La Gazzetta dello Sport