L’articolo 5 del codice di giustizia sportiva parla chiaro: «Ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione..» riferendosi a tesserati, società e organismi federali. Quindi, a norma di regolamento, il deferimento (entro 15 giorni dai fatti) di Borja Valero, per aver dato del «bugiardo» a Gervasoni, sarebbe scontato. La ‘buona’ notizia è che il centrocampista viola rischia al massimo un’ammenda, con possibilità di patteggiamento. C’è una lunga lista di precedenti a testimoniarlo, compreso il deferimento di Pizarro dello scorso settembre e la relativa condanna ad una multa di 13mila euro (per lui e il club), quando disse in un’intervista che alla Fiorentina avevano fatto uno «scherzetto» nella corsa Champions dello scorso anno. Il caso Borja Valero però, colpito da una durissima squalifica per i fatti di Parma — il ricorso della Fiorentina sarà discusso tra giovedì e venerdì — potrebbe anche dare vita e sfumature «politiche». Anche qui, c’è un precedente.
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Borja su Gervasoni: solo ammenda
L’articolo 5 del codice di giustizia sportiva parla chiaro: «Ai soggetti dell’ordinamento federale è fatto divieto di esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione..» riferendosi a tesserati, società e …
Nell'arroventato agosto del 2012, durante il processo di Conte nell’ambito di Scommessopoli, il presidente della Juve Agnelli commentò duramente la richiesta di pena del procuratore federale Stefano Palazzi e il mancato patteggiamento in aula, parlando di una giustizia sportiva che operava «fuori da ogni logica di diritto e correttezza sostanziale», fino a bollarla come un «sistema dittatoriale». Agnelli per quelle dichiarazioni non fu mai deferito. Lo scenario era chiaro: la Juve stava pagando duramente (nel caso finirono anche Bonucci, poi assolto, e il vice di Conte, Stellini) e si evitò di infierire aggiungendo il deferimento di Agnelli. Buon senso «politico», dunque, lo stesso che il popolo viola potrebbe invocare per Borja Valero, colpito da sanzione durissima e, tra l’altro, straniero e quindi poco avvezzo alle sfumature della lingua italiana e al peso effettivo del termine «bugiardo». In due parole: una giustizia giusta.
La Nazione
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