La magia del numero 10 ti porta spesso (o quasi sempre) a fare cose straordinarie. E di sicuro, la doppietta di Federico Bernardeschi contro il Barcellona, qualcosa di straordinario e di affascinante lo contiene. Eccome. Sì, anche se si trattava di un’amichevole d’inizio agosto.
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Bernardeschi, quel numero 10 in stile 2.0
La magia del numero 10 ti porta spesso (o quasi sempre) a fare cose straordinarie. E di sicuro, la doppietta di Federico Bernardeschi contro il Barcellona, qualcosa di straordinario e …
Prima conseguenza: quel 10 stampato sulle spalle ha fatto correre in fretta Bernardeschi verso paragoni eccellenti e allo stesso tempo ingombranti. Si è scomodato il ricordo di Mutu e ci si è azzardati addirittura a rispolverare le sensazioni distribuite da Roberto Baggio, ma Berna ha tutta l’aria di essere sì un numero 10, ma con caratteristiche assolutamente sue. Un talento puro, un giocatore dai piedi buoni, un campione 2.0, capace di far sognare. Ma a modo suo. In modo quasi irriverente, senza così dover scomodare a tutti i costi emozioni che Firenze si è goduta in altri momenti.
La doppietta con cui Bernardeschi ha sigillato la vittoria sul Barcellona, in effetti, è stata accompagnata da una prestazione di ottima fattura. Gioca quasi sempre a testa alta il ragazzo viola (e anche in questo caso i paragoni da numero 10 si sprecherebbero). Distribuisce palloni, crea spazi, vede la porta, s’inventa la giocata giusta per far saltare lo schema difensivo dell’avversario. Il tutto con un margine di crescita enorme, sia chiaro.
Perché Bernardeschi è sì capace di buoni numeri, ma è altrettanto vero che il giocatore dovrà lavorare molto per crescere, trasformarsi in un leader a tutti gli effetti e meritarsi in modo definitivo quella maglia numero 10 e, perchè no, anche qualcuno di quei paragoni ingombranti come quello con il mito di Baggio.
E poi mettiamola così. Nessuno ha voluto e potuto mai confermarlo in modo diretto, ma il fatto che ci fosse la Juve nelle retrovie di un rinnovo del contratto che sembrava difficile, beh... anche questo lo si puà leggere come un riscontro che Bernardeschi è davvero un numero 10 in formato 2.0.
Riccardo Galli - La Nazione
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