"Ventitré anni oggi: l’età della qualità ribelle che Federico Bernardeschi - scrive La Gazzetta dello Sport - sta imparando a recintare, da giovane-vecchio talento arrivato finalmente alla stagione del decollo. Quattordici anni nel 2008: l’età del tifoso che ama e ancora sogna di essere lui amato, un giorno. Era il tempo in cui Berna alternava una maglia viola delle giovanili e una sciarpa viola al collo quando la Fiorentina, ai rigori contro i Rangers, vide sbriciolarsi il castello della finale di Coppa Uefa. Allora si chiamava ancora così: oggi ha cambiato nome, ma resta un sogno da provare a ricostruire.
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Bernardeschi e Fiorentina: una prova di maturità per l’Europa
Oggi il 10 viola compie 23 anni. "Si cresce velocemente soltanto con la testa sempre connessa"
"La Fiorentina, Bernardeschi e l’Europa League. È una scommessa che scorre su binari paralleli: assicurarsi anche la prossima correndo in campionato da qui alla fine e intanto provare a prendersi questa, che non si sa mai. Non tutto e però molto in quattro giorni, prima il Borussia e poi il Milan. (...).
"Berna è tipo da scommesse: ha voluto la maglia numero 10 dopo aver chiesto permesso e un giorno vorrà anche la fascia da capitano, se gli sarà permesso ( dal club e dal mercato, dove il suo nome è tutt’altro che sussurrato). Nel frattempo, ha fatto vincere una sfida a Pantaleo Corvino. Il d.g. aveva puntato secco sui suoi 10 gol in campionato, è già passato a riscuotere — ma da chi non vuole dirlo — e però a Federico non dovrà nulla: quest’anno aspettarsi la doppia cifra da lui era la normalità. Quella che l’ha aiutato a ritrovare dopo che la scorsa estate, tornato a casa, aveva ritrovato quel ragazzo a suo tempo cresciuto come un fi- glioccio con la cresta e un po’ troppo mechato.
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