Sulle colonne del Corriere Fiorentino, leggiamo una lunga intervista all'attaccante della Fiorentina Babacar a firma Ernesto Poesio. Ve ne proponiamo un estratto:
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Babacar: “Se la Fiorentina volesse vendermi sarei amareggiato”
L'intervista sul Corriere Fiorentino all'attaccante viola: "Avrei voluto vivere una stagione migliore. Ho bisogno di ritrovare la giusta serenità, ma tanti tifosi mi fanno sentire la loro vicinanza"
«Un gol e torno a sorridere. Ho perso sei chili in sei mesi. Con il mister lavoriamo duro. In questi giorni sarebbe stato meglio andare in Nazionale».
Baba come sta? E come sta davvero la squadra?
«È un momento un po’ difficile, inutile nasconderlo. Ma noi ci crediamo ancora, e sappiamo quello che facciamo».
Pochi giorni fa è stato qui il patron Della Valle. Cosa vi ha detto?
«Ci ha dato coraggio, ci ha detto di non mollare. Ho parlato un po’ con lui anche singolarmente: è davvero una brava persona il presidente».
Avrà cercato di spronarla un po’. Questo doveva essere il suo anno. E invece cosa è successo?
«Che avrei voluto vivere una stagione migliore. Non tanto per me, ma per la città a cui tengo tanto. Ho avuto la sfortuna di non giocare tante partite, ma d’altra parte abbiamo un attaccante che sta facendo bene (Kalinic, ndr ). Per me però quest’anno non è andato come speravo e come pensavo. Poteva essere molto meglio con un po’ di continuità in più. Comunque non voglio fare polemica, sono un professionista e devo sempre essere pronto. Con l’Inter per esempio ci sono riuscito».
Le hanno fatto male i fischi col Verona?
«Un po’ mi hanno ferito, un po’ mi hanno dato la carica. Ho pensato che fossero perché i tifosi a me ci tengono. Per questo i fischi mi caricano, anche se sinceramente non me l’aspettavo. All’inizio mi sono detto: “In fondo sono un loro fratello, sono qui da anni”. Però poi capisco anche loro, i tifosi, e devo scacciare i pensieri negativi».
Che rapporto ha con Sousa?
«Buono, il mister è un po’ duro. Anzi parecchio. Determinato. Devi allenarti anche mentalmente quando trovi allenatori che hanno caratteri così forti. Però è bello perché sta trasferendo tutto questo alla squadra, sta facendo un gran lavoro. Poi la squadra ha ceduto un po’ anche di testa ma perché ha dato tanto. Sousa prima della partita ci carica molto».
Allora facciamo un patto: se segna contro la Samp corre sotto la Fiesole?
«Bisogna vedere da che parte segno dello stadio (ride, ndr ), sennò è un po’ lunga. Ma sì, se segno ci corro volentieri dai tifosi».
Non è vero che lei è solo un uomo da area di rigore?
«In realtà no, poi dipende sempre da come risponde il fisico. Lo scorso anno correvo tantissimo, forse perché avevo più fiducia in me stesso, avevo più partite nelle gambe, giocavo con continuità e soprattutto senza pensieri».
Già, quanto è importante per una punta sapere di poter sbagliare senza per forza sentirsi sotto esame?
«Moltissimo. In fondo fare gol è la cosa più difficile da fare. Per questo ho bisogno di ritrovare la giusta serenità. Tante persone mi stanno aiutando, tantissimi tifosi mi scrivono. Non posso rispondere a tutti, ma li leggo perché mi danno la carica. La cosa più bella è vedere scritto che “Firenze è sempre con te”».
Parliamo un po’ del suo amico Berna. Cosa ne pensa?
«Che sta facendo benissimo e che adesso deve restare concentrato fino alla fine perché spero che vada agli Europei. Se lo merita. L’ho visto nella partita con la Spagna ed è stato molto bravo. Fede sa cogliere le occasioni».
Pensa mai a un campionato estero? All’Inghilterra?
«No. Guardo le partite, ma non ci ho mai pensato anche se per un attaccante probabilmente sarebbe molto più semplice. Io però non vorrei andare via».
Ma se la Fiorentina le dicesse che sta pensando di venderla come si sentirebbe?
«Amareggiato, lasciare questa città dopo nove anni non è facile. Anche quando giocavo a Modena ogni fine settimana ero qui».
Lei insomma vuole diventare importante qui…
«Sì, so che non è facile anche perché alla fine non decido solo io. Per ora nessuno mi ha detto nulla. E io penso solo a segnare per far ripartire questa bella Fiorentina».
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