Qualcuno, scherzando, lo ha chiamato Babakarren. Perché Khouma in poche partite di campionato ha già segnato più gol del tedesco più pagato d’Italia. Quattro reti. Una in più del buon Mario Gomez (quattro anche lui, ma compresa la Coppa), che mercoledì batteva le mani al compagno dalla panchina, mentre Babacar correva ad abbracciare il Berna, fratello di pallone come lui iscritto al partito della “meglio gioventù”. Strani incroci. Nuove sensazioni. Per i tifosi, soprattutto. Gomez doveva essere la certezza, Babacar la simpatica variabile da aggiungere a quella certezza. Invece adesso tutto sembra ribaltarsi. Baba è l’attaccante della Fiorentina. Il tedesco il nome da aggiungere alla formazione per provare a fare di più. Ma senza ansie. Perché forse funziona così: meno ci pensi e prima Mario tornerà. Già, ma quando tornerà? Dovremmo esserci, più o meno. I medici dicono che lui è ok. Ma questo conta il giusto. Ora è Montella che deve decidere quando Gomez potrà essere utile alla causa, cioè quando fargli giocare il primo spezzone di partita. Qualche minuto a Genova è un’ipotesi. In coppa giovedì prossimo contro il Paok una mezza certezza. Ma la presenza di Babacar aiuta a non avere fretta. Che tanto poi la fretta con Gomez funziona il giusto.
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Babacar e Gomez, i destini incrociati dei gemelli del gol
Qualcuno, scherzando, lo chiama Babakarren. L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara su La Repubblica
E poi c’è Baba, appunto: potenza, tecnica e fiuto. Su di lui d’altra parte Montella aveva già scommesso a inizio stagione. La coppia era quella: Gomez più il senegalese. E quella dovrà tornare a correre nell’area avversaria, magari con Baba a girare intorno al tedesco, prima punta per definizione.
L'articolo integrale di Benedetto Ferrara nell'edizione odierna de' La Repubblica!
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