Sousa, prima della partita, ha parlato a lungo con Corvino, e alla fine di tutto, butta lì una frase da ricordare: «Da quando è terminata la stagione non mi aspetto niente. Voi sapete quanto mi sia battuto per mantenere il numero di giocatori in rosa. Ma da ora in poi mi occuperò solo di allenare». Un entusiasmo quasi leopardiano, ma d’altra parte il mood è questo. Pochi soldi, nessuna promessa. Non è un caso se hanno richiamato Corvino. Che quando si trova a parlare di affari ti fa capire subito che niente è facile. D’altra parte aveva preso Giaccherini, ma dopo aver fatto due conti i superiori gli hanno detto che non era possibile. Pazienza. Tanta ne serve. E due colpi comunque arriveranno. Giocatori, insomma. Cifre basse, età giovane. Corvino ha promesso a Sousa che nel giro di pochi giorni qualcosa sarà fatto. Il tecnico gli ha detto che ok, lui sarà fedele alla linea, basta che non gli venda Ilicic, per esempio, uno che ha offerte ma lui vuole tenere qui. Tutti sono d’accordo con la cessione di Babacar, uno che a Sousa non è mai piaciuto un granchè, ma per il senegalese non sono arrivate ancora offerte concrete. Per molte società è la seconda o terza scelta, e questo complica un po’ i movimenti della Fiorentina quando si tratta di trattare giocatori di un qualche valore tecnico. L’obiettivo comunque resta lo stesso: portare a Moena un paio di giocatori e poi proseguire il mercato in agosto, magari non all’ultimo tuffo. Il tutto con un dogma. Sousa si tira fuori dalle scelte della società. Non lo riguardano, dice. E questo dice molto. Forse tutto.
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B. Ferrara scrive: “Sousa e un entusiasmo leopardiano. A Moena ci saranno due arrivi”
Un entusiasmo quasi leopardiano, ma d’altra parte il mood è questo. Pochi soldi, nessuna promessa. Non è un caso se hanno richiamato Corvino...
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