Avvertenza per le prossime vigilie di Fiorentina-Juventus (o Juve-Fiorentina, cambia poco): converrà volare molto bassi, smetterla con il ricordare i successi del passato (ormai lontani), le reti di Tendi, Batistuta, Osvaldo. È consigliato invece andare a rivedere i filmati e i gol bianconeri di tre delle ultime quattro gare, che guarda caso coincidono con la presenza del non proprio simpaticissimo Conte sulla panchina avversaria. Ci hanno sbattuto contro Mihajlovic, Rossi e Montella, facendosi ogni volta parecchio male. E sempre, nella settimana antecedente alla «partita dell'anno», è andato in scena il solito copione che prevedeva una sorta di training autogeno mediatico a cui non si è sottratto nessuno. Esiste una sinistra correlazione tra lo zero a cinque del marzo scorso e il due a zero di sabato, un risultato bugiardo perché in campo la differenza è stata molto più larga. Undici mesi fa, con Delio Rossi alla guida, la squadra arrivava da una vittoria in quattro gare, quella contro il Cesena. Con Montella, nelle prime cinque partite del 2013 c'era stato un buon pareggio contro il Napoli, un successo col Parma e ben tre sconfitte. Nonostante tutto questo, esisteva una convinzione condivisa tra i tifosi, e forse anche tra i dirigenti viola e lo staff tecnico, secondo la quale non è che ci fosse poi tutta questa differenza, come se i viola se la potessero giocare alla pari.
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Avvertenza per il prossimo Fiorentina-Juve…
Avvertenza per le prossime vigilie di Fiorentina-Juventus (o Juve-Fiorentina, cambia poco): converrà volare molto bassi, smetterla con il ricordare i successi del passato (ormai lontani), le reti di Tendi, Batistuta, …
Un peccato di presunzione pagato a carissimo prezzo e reso tatticamente ancora più evidente dalla scellerata scelta di non piazzare nessuno su Pirlo, Non lo fece Rossi nel 2012, si è ripetuto Montella allo Juventus Stadium, a dispetto di quanto successe a settembre, quando nell'unica partita veramente equilibrata venne piazzato il volonteroso Ljajic sul regista della Nazionale. Se è da provinciali cercare di bloccare la fonte del gioco avversario, la Juve ha stravinto da provinciale la partita giocando proprio così, con molta umiltà, mettendo un centrocampista, in certi momenti due, su Pizarro. La Fiorentina ha evitato «perché non ce n'era bisogno» e poi si sa che a Firenze «si gioca il miglior calcio d'Italia», che i punti di distacco non erano i tredici della classifica, ma «giusto sei o sette reali», se solo si fosse osservato con attenzione quanto valgano veramente i calciatori. Sì, quelle strane classifiche in cui Matri è quotato un terzo di Jovetic e Barzagli la metà di Roncaglia. Poi l'arbitro fischia l'inizio e ti accorgi che di esserti costruito una realtà parallela in cui vinci sempre, ma solo nella tua fantasia.
David Guetta - Corriere Fiorentino
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