APPLAUSI per Mario, tanti, al momento della sostituzione. Gomez li ha accolti come un gesto di cortesia sapendo (i giocatori riescono a valutarsi benissimo da soli) che tutti si aspettavano di più. Vita da bomber in recupero ancora teorico: è difficile giocare senza una spalla che assista negli spazi brevi, offra palle giocabili nelle zone border line, inneschi una reattività che resta lontana senza complicità di reparto ben collaudate. Cuadrado è un attaccante centrale atipico, punta su percussioni molto spesso personali e con la sua velocità è capace di mandare fuori giri gli avversari e anche i compagni. L'impressione è che Gomez spesso non sappia decifrarlo, finendo per cercare deviazioni improbabili su palle troppo alte o troppo lunghe, un tentativo di replicare se stesso ai tempi più felici del Bayern. Lì l'assistenza era indubbiamente diversa (Robben, Ribery, serve altro?) e anche Gomez era in condizioni migliori rispetto a quelle attuali. L'impegno non manca mai, l'impressione però è che Mario sia ancora in ritardo sotto molti punti di vista. Non riesce a essere esplosivo, anche se va detto che contro Chiellini e Barzagli è durissima per tutti. Gli applausi gli hanno fatto piacere, anche se dall'espressione (quasi una smorfia) si è capito bene che l'autovalutazione di Gomez era inferiore rispetto al contributo del sostegno morale offerto dallo stadio viola. Ma quello c'è e non è poco, il resto magari arriverà.
stampa
Applausi finali per Mario, ma deve dare di più
APPLAUSI per Mario, tanti, al momento della sostituzione. Gomez li ha accolti come un gesto di cortesia sapendo (i giocatori riescono a valutarsi benissimo da soli) che tutti si aspettavano …
Angelo Giorgetti - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA