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Ancora Montella: “Stregato da Ponte Vecchio”

Qualche altro passaggio dell’intervista di Vincenzo Montella al Corriere Fiorentino:   Usciamo per un attimo dal campo. Di Firenze che cosa le piace? «La sto vivendo visto che abito in …

Redazione VN

Qualche altro passaggio dell'intervista di Vincenzo Montella al Corriere Fiorentino:

Usciamo per un attimo dal campo. Di Firenze che cosa le piace?

«La sto vivendo visto che abito in centro e mi trovo molto bene. Sono soprattutto gli scorci, gli angoli, che mi attirano. Ce n'è uno splendido vicino a Ponte Vecchio».

Parliamo un po' del suo, i giocatori ne parlano benissimo...

«Cerco di mettere in pratica le mie idee che sono sempre in evoluzione, migliorabili. Il calcio si può studiare, compresa la parte legata alla psicologia come nel caso delle scoperte sui neuroni a specchio. Anche questo ormai fa parte del calcio. Un allenatore oggi ha molte più informazioni rispetto a qualche anno fa».

E la segretezza del lavoro quanto è importante?

«In realtà non molto, noi spesso ospitiamo colleghi e anche il ritiro è stato tutto aperto. Non conta vedere quello che si fa, ma capire perché lo si fa e in funzione di cosa. E poi è importante come dici le cose, come convinci i giocatori, come riesci a fargli credere che ciò che gli stai proponendo è la soluzione milgiore».

Consapevolezza e fiducia reciproca dunque. Anche serenità però, quella che la Fiorentina dovrebbe avere visto che in parte ha già assolto al proprio compito in questa stagione...

«In Italia però c'è questa idea che si vince solo con i risultati e la squadra lo sa. Perciò anche se abbiamo fatto un campionato straordinario, ora può subentrare l'ansia di non raggiungere il traguardo, di passare per la squadra che gioca bene ma non vince. Non dovrebbe essere così e il mio compito è quello di non far vivere così questo momento della stagione. Io credo si possa vincere in tanti modi, e sarebbe un salto di mentalità importante. Questo non vuol dire che noi ci accontentiamo...».