Sul Corriere Fiorentino (a firma Ernesto Poesio) troviamo un'intervista all'ex direttore tecnico della Fiorentina Eduardo Macia, che si è accordo con il Betis Siviglia e dunque lascia la serie A. A Firenze gli sono rimasti solo un portachiavi della Fiorentina e una Vespa bianca, regalo di Diego Della Valle a tutta la squadra dopo una vittoria a San Siro.
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Ancora Macia: “Firenze mi mancherai. Montella è un vincente”
Sul Corriere Fiorentino (a firma Ernesto Poesio) troviamo un’intervista all’ex direttore tecnico della Fiorentina Eduardo Macia, che si è accordo con il Betis Siviglia e dunque lascia la serie A. …
Ecco le dichiarazioni principali di Macia: “Siviglia-Fiorentina? Si vede che è proprio difficile staccarsi dalla Viola. Tra l'altro il 7 maggio è anche il mio compleanno. Naturalmente sarò allo stadio a fare il tifo”. Macia sarebbe rimasto a vita a Firenze, “se non fossero cambiate le condizioni di lavoro”. Sui ricordi: “A Liverpool era stata una grande esperienza professionale, qui è stata una grande esperienza di vita. Montella? È un vincente. Di natura. È pronto a fare il grande salto e io glielo auguro il più presto possibile. Questo non vuol dire che non possa farlo a Firenze, ma perché sia così la Fiorentina deve crescere e sfruttare anche fuori dal campo quanto la squadra sta ottenendo anche a livello di visibilità internazionale. Il mio futuro? Con Diego Della Valle ci siamo lasciati una porta aperta. Diego Della Valle? È un leader naturale, uno di poche parole che però sa come farsi capire. In Italia non ce ne sono tanti come lui che guardano al futuro. Andrea invece è appassionato, vuole divertirsi col calcio, è sempre vicino, parla col giardiniere o con un direttore alla stessa maniera, è innamorato della Fiorentina. Direi che il binomio tra i due è perfetto”. Il mio rimpianto? Di non aver vinto con la Fiorentina. È l'unico club con cui non ci sono riuscito. Probabilmente se la finale di coppa Italia fosse stata giocata regolarmente sarebbe finita in modo diverso. Quell'ora negli spogliatoi ad aspettare è stata eterna, il momento più brutto della mia esperienza in Italia. Il più bello? Quando dopo la sconfitta della Roma sono piovuti applausi: lì ho capito che eravamo davvero sulla strada giusta”.
NICCOLO' GRAMIGNI
Twitter @NiccoGramigni
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