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Anche i bad boys possono risorgere

L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Un grazie di cuore a Borja Valero, tanto per cominciare. Perchè giocatori così non ti capitano spesso. Certo, questa vittoria non nasconde qualche problema di equilibrio. Ma intanto la Fiorentina torna a vincere e questa vittoria va valutata soprattutto per ciò che rappresenta. Tre punti che ti permettono di agganciare l’Inter, tanto per cominciare. E poi una risposta alla sconfitta di Udine e alla prova non esaltante in Europa League. Ma la verità è che ormai ci siamo abituati davvero bene. Basta un tempo giocato sotto le righe e si scatenano critiche mirate e non. Anche questa volta potrebbe esser facile lanciare sentenze sui tre gol incassati. Quelli che forse valgono più che altro qualche riflessione. Che faremo, ma solo dopo aver prima reso onore a una squadra che ama giocare e provare sempre a vincere. Questa volta grazie soprattutto a un uomo che è un leader carismatico assoluto. Parliamo naturalmente di Borja Valero, tuttocampista a cui giustamente Montella ha affidato la fascia di capitano. Nella serata in cui Cuadrado non aveva lo smalto di sempre, lo spagnolo ha guidato la Fiorentina dandole tempi e gestendo i suoi lampi d’orgoglio.

Due parole anche su Vargas: Montella lo butta dentro e lui segna. Sempre, o quasi. Tre le sue reti. Non si può non apprezzare la faccia senza paura di questo peruviano che sembra uscito da un film tutto polvere e tequila. I suoi tatuaggi, la sua aria da duro e il suo passato di lussoso perdente ne fanno un curioso esempio di protagonista assoluto di una trama tecnico-esistenziale da brividi. Scomparso e ritrovato, il nostro eroe ha sparato il suo sinistro come neanche un film western.

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