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Ambrosini, San Siro e il suo “derby”

David Guetta sul Corriere Fiorentino parla di Massimo Ambrosini e del suo percorso di integrazione totale con il viola. Il centrocampista ex Milan ha scelto di abitare in mezzo alla …

Redazione VN

David Guetta sul Corriere Fiorentino parla di Massimo Ambrosini e del suo percorso di integrazione totale con il viola. Il centrocampista ex Milan ha scelto di abitare in mezzo alla gente, nell'attico sui lungarni che fu di Cecchi Gori e che gli permette un contatto diretto con una città che gli piace ogni giorno di più. La moglie Paola è entusiasta della scelta, i due figli piccoli non hanno trovato alcun problema di ambientamento e spesso arrivano da Pesaro anche i genitori di Massimo. Essendo comunque uno dei giocatori più intelligenti del calcio italiano, Ambrosini ha capito che non era il caso di esagerare con le dichiarazioni d'amore, specialmente dopo i veleni del finale dello scorso campionato tra Milan e Fiorentina. Per questo ha centellinato al massimo le interviste, ma anche se parla poco è diventato in fretta uno dei leader dello spogliatoio. Tra due giorni però c'è l'Inter e non può essere certo per Ambrosini una partita qualsiasi: 344 partite col Milan, 26 derby giocati con un gol segnato (e 9 cartellini gialli ricevuti che fanno dei nerazzurri la squadra contro cui ha «picchiato» di più) a un livello agonistico straordinario non si dimenticano solo col cambio di maglia.

Ovvio che a questo punto la memoria corra anche ad una delle sue poche cadute di stile. Successe tutto improvvisamente, nel corso dei festeggiamenti per la vittoria in Champions nel 2007 un tifoso gli passò uno striscione volgare contro l'Inter, che aveva appena vinto lo scudetto. Venne fuori un incidente diplomatico abbastanza grave e Ambrosini capì in fretta di aver sbagliato. Si scusò, ma l'episodio, e anche il fatto di essere diventato l'ultimo storico rappresentante della squadra rivale per eccellenza, lo ha lanciato definitivamente ai primissimi posti tra i giocatori più invisi al popolo nerazzurro che certamente giovedì sera lo fischierà dall'inizio alla fine, col risultato di caricarlo ancora di più. Magari una rete nel suo vecchio campo e contro i nemici calcistici di sempre sarebbe il modo migliore per certificare l'inizio di una nuova avventura che promette tantissimo.

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