Diciassette anni di vita in rossonero, le ultime soddisfazioni in 30 partite in viola nel '13-'14: chi meglio Massimo Ambrosini per introdurre la sfida in programma domenica prossima a San Siro tra Milan e Fiorentina? L'ex centrocampista, oggi opinionista tv, ha parlato così della sfida a Tuttosport:
stampa
Ambrosini: “Giusta la classifica della Fiorentina. Contro il Milan l’EL peserà tanto”. Su Kalinic e Chiesa…
Il parere del doppio ex sulla sfida di domenica a San Siro: "Non sarà una partita decisiva, mancheranno ancora 13 giornate"
Sarà una gara dentro-fuori per l'Europa?
"Non sarà una partita decisiva, mancheranno ancora 13 giornate. Però penso che possa essere per il Milan una gara che indirizzerà il proseguo del campionato".
Milan settimo e Fiorentina ottava: si aspettava questa classifica?
"Sì, le posizioni rispecchiano i valori delle due squadre. Le prime quattro sono più avanti in tutto, l'Atalanta è la rivelazione del campionato, mentre Lazio, Milan e Fiorentina si equivalgono. Anzi, secondo me la Lazio è stata snobbata troppo, ha potenzialità forse migliori delle due rivali".
Che partita sarà?
"Le due squadre vivono momenti differenti. Il Milan poteva perdere le ultime due trasferte, invece ha raccolto 4 punti interpretando bene due partite molto insidiose. Credo che il Milan sia psicologicamente carico e secondo me è difficile chiedere tanto e di più a questa squadra: ci sono dei limiti e le difficoltà di questi mesi sono evidenti a tutti. Nell'ultima partita mancavano otto giocatori e in campo c'era chi aveva fatto tre allenamenti insieme: non tre partite, ma tre allenamenti".
Quanto influirà il ritorno dell'Europa League sulla prova della Fiorentina?
"Può pesare tanto. La Fiorentina è scesa in campo ieri sera e a livello di energie nervose e fisiche questo calendario può far male. In una settimana i viola si giocano la qualificazione al turno successivo di Europa League e in mezzo affrontano il Milan in trasferta: è dura".
La Fiorentina sembra una squadra con un'identità tattica precisa, ma senza un undici definitivo.
"Io sono dell'idea che il turnover è funzionale a una squadra quando le gerarchie interne sono chiare. Forse Paulo Sousa ha abusato delle rotazioni nei mesi scorsi e la Fiorentina ha pagato dazio in campionato, ma lo ha fatto, penso, per arrivare a questo punto della stagione con delle certezze".
Chiesa è una delle rivelazioni della stagione?
"E' stato funzionale non solo per gli aspetti tattici e tecnici, ma perché la Fiorentina viveva un periodo di scarso entusiasmo, mancava una scossa e lui l'ha portata. La sua esplosione è arrivata nel momento giusto".
Lei ha affrontato da avversario il padre: hanno qualcosa in comune?
"Enrico era un attaccante molto atipico, gracile, poco fisico, ma molto efficiente. Federico è più strutturato e portato alla quantità, ma ha talento".
Se dovesse pronosticare due protagonisti?
"Per la Fiorentina dico Kalinic: mi piace molto ed è un tipo di giocatore che, per caratteristiche, mi avrebbe aiutato molto quando giocavo. Per il Milan scelgo Deulofeu, ma spero di rivederlo largo sulla fascia".
Si può dire che a Montella servirebbe più Kalinic di Bacca?
"A dire il vero Kalinic servirebbe a molti, non solo al Milan. E' un giocatore che ha due qualità importanti: riesce a far giocare meglio gli altri compagni e ha un atteggiamento trascinante".
(...)
© RIPRODUZIONE RISERVATA