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Amauri e l’incubo del gol. Ma proprio col Chievo…

D’accordo che non debba diventare una fissazione, ma adesso un gol servirebbe eccome. Carvalho Amauri, domenica contro il Chievo, affronterà la sua decima gara da quando è arrivato a Firenze, …

Redazione VN

D’accordo che non debba diventare una fissazione, ma adesso un gol servirebbe eccome. Carvalho Amauri, domenica contro il Chievo, affronterà la sua decima gara da quando è arrivato a Firenze, eppure la casella dei gol segnati fino a oggi è rimasta desolatamente a quota zero. C’è chi sostiene che il valore di un giocatore non possa essere legato solo alle realizzazioni, ma è anche vero che per Amauri questa attesa dev’essere snervante. Soprattutto nelle ultime due settimane, con quella rivincita che avrebbe voluto riprendersi contro la Juve che si è tramutata in un incubo, e con la trasferta di “Marassi” nella quale la bravura di Frey (e un pizzico d’imprecisione) gli hanno negato la gioia del gol. Nel mezzo, poi, le prime critiche dei tifosi, alla partenza per il ritiro di Viareggio, che Amauri non pareva aver digerito a cuor leggero. Ecco perché la gara di domenica contro il Chievo potrebbe rappresentare, finalmente, l’occasione buona per sbloccarsi. E poi, a pensarci bene, nel calcio esistono leggi spesso e volentieri più che realistiche. Una di queste, legata alla vena realizzativa degli attaccanti quando affrontano la propria ex squadra, potrebbe essere il miglior viatico per Amauri. E’ stata infatti la maglia del Chievo, quella che l’italo-brasiliano ha indossato con maggiore frequenza nel corso della sua lunga militanza nel campionato italiano. Tutto risale alle tre stagioni trascorse in Veneto, dal 2003 al 2006, con uno score di 17 reti in 90 presenze complessive. Numeri che di lì a poco sarebbero cresciuti con l’esperienza a Palermo (tra il 2006 e il 2008 furono 23 i gol messi a segno da Amauri in 52 presenze), e che confermano come la vera esplosione del centravanti viola sia cominciata proprio a Verona. Prima, del resto, la carriera di Amauri raccontava di esperienze a Parma, Napoli, Piacenza, Empoli e Messina. (...)

La Nazione