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Almanacco 2013-14, le illusioni di un anno comunque positivo

L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Tutto è iniziato con i Queen sparati a manetta e tutto si è chiuso con Cerci che piange per aver perso per strada il biglietto vincente della lotteria. Era un regalo di amici. Ma che tristezza. Beh, questa stagione è andata. E la sua sintesi non è così difficile: sogni furibondi, orgasmi violenti, sfiga infinita e, nel complesso, alla fine, un risultato più che dignitoso. Quarti, sì. Come diceva quello? «Il nostro scudetto è il quarto posto». Ora non lo dice nessuno. Non così chiaro, che poi allora ti viene da pensare: ma chi me lo fa fare? Ma il concetto è sempre quello, anche se poi non si sa mai. Guarda l’Atletico Madrid. Già. A volte bastano idee geniali, coraggio, fortuna e congiunzioni astrali favorevoli. Non poco, certo. Ma perché non sognare? In attesa di risposte eccoci qui a chiederci cosa resterà del Montella atto secondo. Beh, i Queen, appunto. O meglio: una giornata di metà luglio col sole a picco e Mario Gomez che fa il giro del campo insieme ad Adv davanti a una città impazzita. Ganzo, vero? Beh, diciamo che una cosa del genere capita raramente. E anche quello che è successo poi al tedesco non è così frequente. Di lui, prima del ritorno che sarà una breve illusione, restano quel giro di campo e una partita a Genova in coppia con Pepito che ci la lasciato addosso la domanda del secolo: ma cosa avremmo fatto con quei due lì? Ognuno si trovi la sua risposta. Di sicuro a Genova i due asfaltarono erba e avversari.

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