stampa

Allo stadio in 30mila

Il Giro non frena l’entusiasmo dei tifosi viola

Redazione VN

Sarà una domenica inedita. E cercando un motivo d’interesse nel caos che si preannuncia in città, la Firenze sportiva ha l’opportunità di dimostrare di poter gestire situazioni complicate. Prima la partita di campionato, l’ultima dell’anno al «Franchi», fissata per le 12.30, poi l’arrivo della tappa del Giro d’Italia. Con un movimento di persone intorno allo stadio da record e un’intera città che dovrà stravolgere l’intera viabilità. Dal canto suo, però, la Fiorentina non ha intenzione di rinunciare a quella che si preannuncia come una vera e propria festa. Ed è per questo motivo che, nella speranza di un risultato positivo contro un Palermo prossimo alla retrocessione, la società farà di tutto per poter assicurare a squadra e tifosi il giusto momento dei tributi.

L’invito arrivato da parte del club viola, in collaborazione con il Comune, è infatti di essere presenti domani allo stadio, sfruttando tra l’altro anche la politica dei prezzi agevolati ribadita dalla Fiorentina. Dunque oltre trentamila le presenze attese a pranzo al «Franchi», con la quota destinata a crescere in virtù di coloro che decideranno di acquistare i tagliandi oggi. Anche da parte dell’associazione centro coordinamento viola club è arrivato, nei giorni scorsi, un comunicato rivolto agli appassionati di Fiorentina affinché domani accorrano ad applaudire squadra e società.

«Lo abbiamo fatto perché non ha senso che questa tifoseria debba essere privata della libertà di festeggiare la propria squadra – il parere del presidente Filippo Pucci - Non si capisce il motivo della scelta di anticipare la gara alle 12.30... Ormai il mondo del calcio è in mano a dilettanti allo sbaraglio. E il fatto che nella contemporaneità non sia stata considerata la corsa al terzo posto leggo pesi e misure differenti. Ma l’annata della Fiorentina resta ottima. La società ci ha dato ampia disponibilità per festeggiare la squadra a fine partita, perciò ognuno potrà restare al proprio posto dopo il fischio finale».

La Nazione