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Allarme A sui diritti tv. Il miliardo è a rischio

Quanto varranno in futuro i diritti televisivi della Serie A? Il miliardo tondo tondo di oggi sarà confermato nel nuovo ciclo di commercializzazione che scatterà nel 2015? È a queste …

Redazione VN

Quanto varranno in futuro i diritti televisivi della Serie A? Il miliardo tondo tondo di oggi sarà confermato nel nuovo ciclo di commercializzazione che scatterà nel 2015? È a queste domande che cerca di rispondere uno studio riservato di Value Partners, finito sulle scrivanie delle venti società del massimo campionato. I presidenti temono di incassare meno grana. Preoccupazione giustificata, almeno guardando al contesto nazionale. Dopo una fase espansiva, il mercato televisivo italiano ha invertito la rotta: dal picco del 2010 (7,289 miliardi di ricavi e 9,3 milioni di abbonati alla pay tv) si è scesi nel 2013 a un fatturato di 6,389 miliardi e a 8 milioni di tessere. Non se la passano granché i due principali «finanziatori» del pallone nostrano: Sky ha perso l’1% dei ricavi nel 2012, Mediaset addirittura il 13%, entrambi hanno visto una riduzione della clientela. È pur vero, tuttavia, che il calcio rappresenta il driver principale, anzi indispensabile, per chiunque voglia fare televisione a pagamento.

Paragoni

Value Partners ha messo a confronto la Serie A con le due leghe di riferimento Premier e Bundesliga, tenendo giustamente conto delle differenti condizioni delle rispettive economie e, in particolare, dei mercati della pay tv (il prezzo dei pacchetti calcio base in Italia è di 24 euro contro i 35 della Germania e i 52 dell’Inghilterra, ciononostante gli abbonamenti in quei paesi sono in crescita). Certo, non è colpa solo del sistema Italia se altrove sanno valorizzare meglio il prodotto. Basti pensare agli stadi e alle loro percentuali di riempimento: 95% in Premier e 92% in Bundesliga contro il 52% in A. E al fatto che dal 2000 un solo impianto italiano sia stato costruito (quello della Juve) a differenza dei sette inglesi e dei nove tedeschi. Per non parlare di come siano gestite Premier e Bundesliga: lì i club hanno deciso di fare un passo indietro in nome del bene comune, da noi... Fatto sta che i contratti rinegoziati l’anno scorso hanno fatto registrare un +64% in Premier (2,188 miliardi di ricavi medi nel 2013-16) e un +52% in Bundesliga (698 milioni di ricavi medi nel 2013-17). Dal momento che nelle prossime settimane si discuterà di come vendere i diritti per il nuovo triennio, val la pena dare un’occhiata a cosa succede fuori confine. In Italia tutte e 380 le partite di campionato sono trasmesse in diretta televisiva. Succede lo stesso in Germania mentre in Inghilterra si tutela il tifo da stadio oscurando il 60% degli incontri. C’è poi il tema dell’esclusiva. Da noi Sky e Mediaset Premium fanno vedere (quasi) le stesse cose, altrove l’esclusiva è al 100%. Infine i diritti internazionali. La Premier fa storia a sé con quasi 900 milioni di ricavi dall’estero contro i 117 della Serie A e i 70 della Bundesliga. Una sproporzione che si riflette negli ascolti: in Indonesia il match più visto di Premier ha catturato 3,138 milioni di telespettatori, quello di A solo 441 mila.

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La Gazzetta dello Sport