Come i moschettieri di Dumas: Andrea Della Valle, Mario Gomez e Vincenzo Montella.
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Adv, Gomez e Montella: i protagonisti di Moena
I tre moschettieri della Fiorentina
Sono le tre facce che sorridono (ma non le sole) di questa Fiorentina.
Da una parte c’è il patron che si è preso il cuore della città e che non ha intenzione di...restituirlo, dall’altra ci sono gli interpreti: il goleador che pur di tornare a sentir scorrere nuovamente l’adrenalina nelle vene ha scelto Firenze e l’allenatore che in carriera ha segnato appena nove gol in più del suo bomber e che, ora, spera di essere sorpassato il prima possibile, per veder volare la sua squadra.
Della Valle lo aveva detto già un anno fa che avrebbe voluto dare inizio ad un nuovo corso, una nuova era viola e non ha tradito le attese: ha blindato il suo allenatore per altri quattro anni - non appena la squadra rientrerà in città verrà formalizzato un accordo preso prima ancora dell’inizio di questa stagione - e ha scommesso su uno dei più grandi attaccanti d’Europa, che quanto a trofei e a gol realizzati non ha niente da invidiare a nessuno. A vincere, sotto tutti i punti di vista, è stato proprio il patron.
Ha riacceso ulteriormente l’entusiasmo di una città che già la scorsa stagione era tornata a divertirsi e, pur avendo ceduto Jovetic, ha tenuto fede alle parole spese con la sua gente: trenta milioni e mai alla Juventus. Stevan, con buona pace di tutti, è passato al City e nessuno ha storto la bocca.
L’arrivo di Gomez ha fatto il resto: perché adesso anche Firenze ha il suo SuperMario e poi perché un campione così non c’era stato mai, almeno non negli ultimi anni.
Gomez è diventato l’attore principale prima ancora del suo arrivo: decine di tifosi lo hanno aspettato in aeroporto per tre giorni pur di immortalare il momento, per poi riempire di venticinque mila anime un Franchi ancora in fase di ristrutturazione solo per assistere ad un saluto.
Vincenzo Montella, a Moena, è persino sceso tra la gente.
Ha calciato in porta, tra i gonfiabili del Viola Village, divertendosi con un piccolo tifoso e si è prestato con il resto della dirigenza (guidata da Andrea Della Valle) ad una sfida del maxi calcio balilla. La forza, stavolta, è giunta, mescolata, da tutti e tre i protagonisti.
In fondo... è stata quasi una sorta di catena di montaggio: Montella a gennaio che ha chiesto, tra il serio e il faceto, Gomez come attaccante; Della Valle che ha dato mandato ai suoi uomini di chiudere l’operazione e Mario che ha detto no a chiunque altro.
Tutti per uno, il solo obiettivo possibile, vincere. Come i tre moschettieri, appunto.
La Nazione
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