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Addio a Magnini, che coppia con Cervato. Tanti successi e un’amarezza europea

Fu lui a causare un rigore che in realtà non c'era

Redazione VN

Ardico aveva un nome particolare, voluto dal padre che era rimasto affascinato dal personaggio di un romanzo. La Nazione e il Corriere Fiorentino ricordano il grande Magnini con alcuni aneddoti, che ben completano quelli da noi raccolti e riproposti nella triste giornata di ieri, quando è arrivato l'annuncio della morte di Ardico (LEGGI). A Pistoia gli chiesero se aveva voglia di giocare: "Fu come invitare il matto alle sassate". La scelta di Firenze nonostante la fede bolognese ha portato a grandi successi, Ferrero prima e Bernardini poi lo hanno trasformato in un terzino tra i migliori dell'epoca, facente parte di un duo leggendario con il dirimpettaio Cervato. Scudetto, Coppa Grasshoppers e... un secondo posto in Coppa Campioni che grida vendetta, perché il rigore per il Real è stato concesso per un suo fallo, ma fuori area. L'arbitro di quella sfida, Horn, si riappacificò con lui in seguito, donandogli dei gemelli d'oro. Molto scherzoso, era deluso dal calcio di oggi e ribadiva che l'amicizia era l'arma migliore della sua Fiorentina. Adesso ha raggiunto la sua Anna Maria in cielo, mentre chi lo vuole salutare un'ultima volta lo può fare alla chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, dove la sua salma è esposta da oggi e dove si terrà il funerale lunedì alle 10.

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