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Borja Valero: “In estate potevo lasciare la Fiorentina, ma ho rifiutato. Joaquin…”

Il centrocampista parla alla Gazzetta: "Possiamo battere il Milan. Rossi sarà il nostro miglior acquisto. Il nuovo ruolo mi piace"

Redazione VN

Borja sorride. E questa è già una notizia. Il passa parola fiorentino descrive da tempo il campione spagnolo come un uomo triste, ancora ferito per l’aggressione verbale subita insieme alla sua famiglia dopo l’eliminazione contro il Siviglia. «A nessuno piace essere contestato. Quella notte al Franchi i tifosi volevano di più. Io volevo di più. Ma se qualcosa si fosse rotto in maniera definitiva non sarei qui. In estate ho rifiutato di lasciare la Fiorentina. Chiaro?». Chiarissimo. Borja Valero è ancora coinvolto nel progetto viola. E, aspettando di incrociare il Milan domenica sera, lancia subito la sfida al campionato. «Quando tre anni fa ho accettato l’offerta dei Della Valle non avrei mai pensato di arrivare così tante volte davanti a Inter e Milan. Due società che hanno scritto pagine importanti del calcio italiano e che spndono tanti soldi in più rispetto a noi durante la campagna acquisti. Anche quest’anno spero di arrivare prima delle milanesi. Non mi accontento di guardare al passato. Per tre volte ci siamo piazzati al quarto posto. Proviamo a fare meglio perché questo è il modo giusto di ragionare. Anche se sarà dura. E lo sappiamo benissimo».

Domenica ritroverete Bacca, micidiale nella semifinale di Europa League con la maglia del Siviglia.

«Il colombiano è forte. Ha talento. Il Milan ha comprato tanti giocatori importanti ma vediamo come si mettono insieme in campo. Una grande squadra non è solo la somma di tanti grandi calciatori».

Ha fatto discutere la scelta del Milan di investire trenta milioni sul giovane Romagnoli.

«Onestamente nello scorso campionato Romagnoli non aveva fatto così tanto “rumore” con le sue prestazioni. Però sicuramente vale questi soldi. Difensori bravi ce ne sono pochi in circolazione. È così in ogni angolo del mondo. Tutti i giovani calciatori vogliono fare gli attaccanti. Anche il mio bambino sogna solo di fare gol. E non riesco a convincerlo che è bello anche evitare di subire delle reti».

Come finirà Fiorentina-Milan?

«Sarà spettacolare. Ma nessun risultato andrà preso come una sentenza definitiva».

In casa viola è esploso il caso Joaquin.

«Spero che rimanga con noi tanti anni ma visto che sono amico suo e della sua famiglia voglio soprattutto che sia felice. Quindi accetterò ogni sua decisione. Un’altra cosa: se dovesse scendere in campo contro il Milan dovrà essere applaudito e incoraggiato. Perché lui darà il meglio di se stesso. Ne sono sicuro. Questo mercato che non finisce mai, è insopportabile. Crea solo problemi».

Domenica il calcio italiano ritroverà Rossi.

«Se sta bene Pepito è devastante. Può essere il miglior acquisto della Fiorentina. Per il momento il piano di lavoro è stato rispettato. Buon segno».

Con Paulo Sousa ha cambiato posizione in campo.

«Sono tornato ai primi tempi del Villarreal, centrocampista basso, mi piace».

Al suo fianco è arrivato Suarez.

«Insieme abbiamo fatto meraviglie nel Maiorca. Lui segnò tanti gol, io vinsi la classifica degli assist. Suarez è un vincente. Ci darà una mano».

La Fiorentina di Montella era accusata di essere troppo bella e poco cattiva.

«Può essere. Ma quella Fiorentina è arrivata in semifinale di Coppa Italia e di Europa League usando un certo tipo di armi. Abbiamo creato un modello apprezzato in tutta Italia».

Cosa l’ha colpita di Paulo Sousa?

«La voglia di trasmettere le sue idee. E avete visto con quale partecipazione segue la partita? Montella era diverso. Durante la gara comunicava di meno».

La Fiorentina ha scommesso su giovani di talento come Babacar e Bernardeschi.

«Questi ragazzi non si rendono conto di quanto sia difficile arrivare dove loro sono arrivati. Devono approfittare di questa occasione. Il talento ce l’hanno. Ma non basta per sfondare».

Un altro giovane d’oro è Diakhate.

«Ha qualità. Ma aspettiamo di conoscerlo meglio. E’ giovanissimo».

Quanto valgono i successi estivi contro Barcellona e Chelsea?

«Poco. Vincere è importante ma non dobbiamo dimenticare che erano solo amichevoli».

La Juve ha perso Tevez, Pirlo e Vidal.

«I bianconeri sono ancora i più forti. Morata e Dybala saranno delle stelle del calcio europeo».

La Roma si propone come anti-Juve.

«Di sicuro la squadra di Garcia ha un parco attaccanti impressionante».

Tra questi c’è anche Salah.

«È un peccato averlo perso. Ormai le nostre strade si sono divise. Salah è un grande ma anche nella Fiorentina ci sono grandi giocatori».

Il Napoli ha puntato sull’asse Sarri-Valdifiori.

«Sono stati i protagonisti dell’ottima stagione dell’Empoli. Mi sembra una scelta corretta».

Sono arrivate in serie A due piccole realtà quali Carpi e Frosinone.

«Questa è la magia del calcio. Il potere e i soldi sono importanti ma non sono tutto».

Il calcio italiano prova a tornare protagonista.

«Il segreto è far crescere bene i giovani. La Spagna per anni è stata una realtà piccola nel panorama internazionale. Poi, è cambiato qualcosa nella programmazione dei settori giovanili. Le seconde squadre hanno permesso la crescita dei nostri talenti. Non capisco perché non puntate anche in Italia su questo progetto».

Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport