Considerate le medie stratosferiche raggiunte dalle prime classificate negli ultimi campionati di Serie A, esiste per la Fiorentina un metodo, probabilmente meno complesso, per accedere alla Champions League 2015-16.
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E se la Fiorentina scegliesse la via più breve per la CL?
Con la nuova norma dell’Europa League potrebbero “bastare” 15 gare…
La possibilità deriva dalla novità fatto che, chi vincerà la prossima Europa League (2014-15 per intenderci), guadagnerà l'accesso diretto alla fase finale della Champions League 2015-16, cosa che accade, attualmente, per le squadre chi si classificano ai primi due posti in Serie A.
Il ragionamento, come è comprensibile, ha una base statistica ed anche abbastanza logica.
Negli ultimi 3 campionati la media delle prime arrivate è stata di 91 punti, mentre 81 è stata quella delle seconde. La media del terzo posto è stata, invece, di 71 punti, ma se circoscriviamo il conto al trend delle ultime due stagioni, questa media schizza a quota 75, punteggio, tra l'altro, mai raggiunto dalla Fiorentina nella sua storia. Tra l'altro, proprio negli ultimi due campionati, la squadra viola si è trovata la strada "ostacolata" in tal senso anche da molte decisioni arbitrali discutibili, soprattutto in alcune gare decisive.
Ciò significa che, paradossalmente, la squadra viola (il cui obiettivo stagionale resta, pur sempre, la qualificazione alla più importante manifestazione continentale) potrebbe sfruttare al meglio, in luogo delle 38 partite che sosterrà in campionato, le 15 gare potenziali di Europa League (cioé le 6 della fase a gironi più le 9 della fase a scontri diretti) per riuscire a tornare a disputare la Champions League direttamente dalla fase finale, come è accaduto, l'ultima volta, nella stagione 2009-10.
Il rischio di concentrare tutte le forze in Europa League (dove, ricordiamo, la squadra viola accederà direttamente dai gironi eliminatori e, molto probabilmente, da testa di serie), ovviamente, potrebbe essere quello non riuscire ad arrivare fra le prime cinque in campionato, rischiando, così, di non qualificarsi neanche, per l'Europa League.
Anche in questo caso la Fiorentina potrebbe cercare di sfruttare al meglio le sole 4 gare che servono per arrivare in finale di Coppa Italia, in modo da giocarsi l'eventuale accesso diretto all'Europa League in caso di vittoria.
Anche in base a questo ragionamento, va evidenziato, comunque, come la forbice fra il quinto ed il sesto posto (potenzialmente utile, comunque, per qualificarsi in Europa League) sia fra i 58 ed i 66 punti, cioé ampiamente alla portata della Fiorentina.
In pratica, rispondendo ad una logica non del tutto balzana, la Fiorentina potrebbe preparare le gare di Europa League (e, nel caso in cui ci sia bisogno, anche di Coppa Italia) cercando, ad esempio, di tutelare i migliori giocatori da eventuali gare di campionato che potrebbero comprometterne l'utilizzo, soprattutto, nella fase più importante della stagione continentale, dove, invece, potrebbe cercare di condensare quello sforzo che, nelle ultime due annate, ha impiegato per ottenere un posto fra le prime tre in Serie A.
Siamo coscienti che potrebbe trattarsi di una situazione al limite dell'attuabilità, ma la novità introdotta dall'UEFA, sommata alle varie egemonie presenti nei singoli campionati nazionali (oltre che a situazioni arbitrali particolarmente "avverse"), potrebbe spingere molte società ad "organizzarsi" in tal senso.
ROBERTO VINCIGUERRA
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