Il risveglio in casa Fiorentina è stato decisamente brusco. Nella tarda serata di ieri infatti è stato posto all'esterno del Franchi un lungo striscione in aperta contestazione con società, allenatore e squadra (LA FOTO). Per analizzare la situazione ancora più da vicino, la redazione di Violanews.com ha contatto lo storico tifoso viola Marzio Brazzini. Ecco il suo pensiero al riguardo: "Concordo con ogni singola parola di quanto scritto nello striscione. Rappresenta il pensiero attuale dei tifosi".
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Brazzini a VN: “Striscione giusto, Sousa un nemico in casa. Perché Cognigni non rimborsa i tifosi?”
Lo storico tifoso viola a Violanews.com: "Non c'è più entusiasmo e non vedo prospettive futuro. Ecco cosa rimprovero a Corvino"
A cosa è dovuta la situazione che si è creata?
"Per quello che riguarda il campo, abbiamo un allenatore che gioca contro di noi, adesso è un nemico in casa. Lo vediamo anche dal fatto che i tre ragazzi da cui dover ripartire l'anno prossimo, quelli che rappresentano il futuro viola (Saponara, Chiesa e Bernardeschi ndr) erano tutti in panchina. Invece in campo vediamo giocatori che ormai da tempo hanno dimostrato di non voler più rimanere in viola. Così facendo non valorizza la rosa che ha a disposizione".
E a livello societario?
"Non accorgendosi, o non volendosi accorgere, della situazione che si è creata, sono diventati complici nelle difficoltà. Penso in particolar modo alle continue assenze dei massimi vertici societari, su tutti il presidente esecutivo Cognigni. Si è detto dispiaciuto della prestazione di Palermo e ha chiesto scusa ai tifosi, ma doveva intervenire con i fatti rimborsando loro la trasferta".
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Corvino ha qualche colpa?
"E' arrivato tardi l'anno passato e non ha avuto abbastanza tempo per creare una squadra migliore. Quello che gli imputo è di non aver capito che il ciclo di Sousa era arrivato al termine. Ci siamo trovati con un allenatore demotivato e la stagione è stata buttata via. Ormai arrivare in Europa è praticamente impossibile. Però adesso avrà il tempo per allestire una squadra diversa".
Cosa ti aspetti dal futuro?
"Bisogna riportare la passione in città e i tifosi allo stadio. Credo che siamo arrivati al punto più basso da un punto di vista dell'entusiasmo, anche peggio del finale di stagione nel 2012, quando ci salvammo con la vittoria di Lecce. In questo momento non vedo prospettive future. La gente pensa ad altro e non riempie più spalti del Franchi. Ma è abbastanza comprensibile questo atteggiamento, se nemmeno i proprietari vanno allo stadio con quale entusiasmo possono farlo i tifosi?"
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