Su La Nazione di questa mattina si parla di Vitor Hugo. Arrivato a Firenze in punta di piedi, ha sofferto e forse (anche se solo per un attimo) avrebbe scelto di andare via, magari sfruttando la finestra del mercato d’inverno. Poco spazio in campo, qualche critica gratuita e il peso di essere considerato un giocatore pagato troppo (8 i milioni girati al Palmeiras), questi i segni in negativo sulla sua prima stagione in viola. Segni compensati e ’curati’ proprio da quell’amico, Astori, che per Vitor Hugo è stato davvero una persona speciale. Da salutare con quel gesto che in un attimo ha fatto il giro del mondo e su quel gesto costruire una rinascita che l’amico Davide gli ha consegnato in qualche modo. Ora è davvero al centro della difesa e dello spogliatoio della Fiorentina. Ha dimostrato grinta e personalità e ha trasformato il dolore della tragedia in un abbraccio da condividere con i compagni, con i tifosi, con Firenze.
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Vitor Hugo, capitan onore: così ha trasformato il dolore in coraggio
Il difensore brasiliano, dopo la morte di Astori, è riuscito a tirare fuori tutta la sua forza, nel nome del capitano
http://www.violanews.com/stampa/il-cda-del-rilancio-obiettivo-ripartire-per-costruire-una-fiorentina-piu-forte/
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