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Vista dalla Fiesole: tristemente felici, contano gli abbracci

Fiorentina-Palermo, vista dalla Fiesole: poco da salvare, tanto da imparare

Giacomo Brunetti

"Tristemente felici: il freddo gela ogni parte del corpo ma alla fine l'abbraccio collettivo riscalda anche gli animi. Partita da irriducibili per orario, andamento e caratura dell'avversario ma, il vero tifoso, sa che nessuna partita è banale o scritta in partenza. Suona l'inno viola nella notte fiorentina, prima di quel silenzio, muto ed assordante, per ricordare le vittime della tragedia in Colombia: "tutto il mondo del calcio vuole ricordare la Chapecoense", annuncia lo speaker. E ha ragione, un minuto prima degli applausi in memoria di coloro che non ci sono più.

"Pronti via e subito tutti pensano: "se 'un si vince con questi...". Qualcuno sembra non curarsi di questi pensieri, probabilmente quei cinque o sei palermitani che affrontano i pochi gradi a dorso nudo. Lo spettro di Damato è presente e Giacomelli sembra voler proseguire il momento arbitrale nei confronti della Fiorentina: "oh, ma il gol di Kalinic era in fuorigioco?" "Pare di no".

"Dopo aver espresso il suo parere sulla celebration song - "Ma quale canzone da votare, il boato della gente è l'unica musica da ascoltare" - qualcuno decide che è il momento di dire la propria sui vizi di Lapo Elkann: cos'è il genio? Qualcuno sembra avercelo insegnato.

"Volenti o nolenti, i Blur hanno voglia di suonare e "Song 2" esce presto allo scoperto: Berna realizza il rigore, tra chi non guarda e chi già pensa ad un errore dopo la discussione con Kalinic, e qualcuno fa anche tre file in un colpo solo. La Fiorentina passa in vantaggio ma tra gli avversari c'è qualcuno che vuole comunque entrare nel cuore dei tifosi viola: Posavec, che prima perde il pallone subendo la rete di Babacar, rimane a terra per coprire la parzialmente la "papera" ma, per l'arbitro, la rete è da annullare. Da qui, sono solo fischi, anche perché il portiere rosanero inizia a perdere tempo già sull'1-0. Contento lui.

  • F: "Ma chi la batte la punizione?"
  • G: "Quello lì accanto all'arbitro. Ma lo vedi? Sembra un ex giocatore, ha la pancetta ed è pure un pò ingobbito.
  • Speaker: "Per il Palermo ha segnato il 28 Jajalo"
  • "Bene, ma non benissimo. La tristezza prende il sopravvento, errori su errori, banalità su disattenzioni: la brutta copia di Astori passa il pallone all'alter-ego scarso di Bernardeschi che, dopo aver sbagliato lo stop, serve i disorientati Tomovic e Salcedo. Poi, quando vedi sbagliare anche Borja Valero, la mente cerca di non ricordare. Ed è in questi momenti che ti chiedi se è il cronometro a bordo campo in ritardo o quello del tabellone in anticipo, se digerirai prima il pareggio o il panino mangiato prima di entrare.

    "Ma è proprio in questi momenti che la provvidenza colpisce: "Vedi Bruno, anche quando tutto va male ci sarà sempre un cross di Zarate sul secondo palo". Si, più o meno mi ha detto così, voltandosi davanti al semaforo prima di esclamare: "ma con tutti questi lavori, se vado dritto dove finisco?"

    "Disorientato, così come lo stesso ragazzo che, dopo aver volato per tre file alla rete di Bernardeschi, ne ha fatte almeno il doppio quando Babacar è spuntato sul secondo palo regalando tre punti e dando un senso ad una serata scialba, triste, da dimenticare in fretta, al contrario dei ragazzi del Chapecoense e di quell'abbraccio finale tra i giocatori viola.

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