"Tristezza. In varie sfaccettature: per la continua tensione nell'ambiente viola, per una Fiorentina che anche in una gara abbastanza inutile soffre l'ennesimo avversario "inferiore sulla carta", per l'addio di Gonzalo Rodriguez.
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Vista dalla Fiesole: tre tipologie di tristezza
Fiorentina-Pescara: tra polemiche ed addii
"La serata è di quelle cupe, l'atmosfera è tutto fuorchè calda. Tutto fuorchè quella delle grandi occasioni. Gioca Dragowski: il suo nome suona quasi strano durante la lettura delle formazioni. Ma la già poca euforia, intervallata a ritmo regolare da striscioni e contestazioni, viene subito meno: segna Caprari.
""Lo stadio nuovo vi interessa parecchio ma per ora avete soltanto svuotato quello vecchio", recita uno striscione. La sintesi del malumore. Una frase indicativa difficile da non sottoscrivere. Le colpe sono sono completamente dei Della Valle, questo è chiaro, bensì da ripartire - non troppo equamente - tra le varie parti che compongono la Fiorentina.
"Oltre alle proteste c'è anche il campo, quello a cui Sousa ha fatto capire di aver pensato molto in questi giorni. Bahebeck raddoppia, poi Saponara e Vecino tolgono i viola dall'imbarazzo. Il sussulto dell'uruguaiano e un'altra azione del trequartista sono le uniche due scintille che illuminano per un attimo l'entusiasmo. Babacar spreca tutto all'ultimo istante, ma poco male. Meglio che si tenga quella rete per occasioni più importanti.
"Prima di tutto ciò, la sostituzione: esce Gonzalo Rodriguez, entra Borja Valero. Una staffetta morale e "storica", quasi una consegna di oneri ed onori. La squadra crea una passerella per l'argentino, al fischio finale esplode invece il tributo dei tifosi. Il difesore si ferma in mezzo al campo, si prende gli applausi e torna dentro. La Fiesole lo richiama, lui esce e si prende il calore della curva. Ed anche una sciarpa, i cori, regalando la fascia da capitano e la maglia.
"Buena suerte, Capitan!
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