Splendida giornata di sole a Firenze e si parte per lo stadio digiuni: ultimo incontro casalingo per la grande Fiorentina. Le vittime predestinate della grande festa viola sono i rosanero del Palermo. Mentre ci avviciniamo allo stadio, passiamo sotto ai traguardi volanti del Giro d'Italia, manifestazione che durante la scorsa settimana ha fatto girare ben altro ai tifosi viola. Arriviamo allo stadio e alcuni giovani ultras raccolgono offerte per la coreografia: è il segno che la curva si colorerà probabilmente di mille colori; anzi, diciamo di viola. "Io alla Champions ci credo ancora"-"Sie, ma secondo te il Siena ci fa questo favore?": sugli spalti si discute sorridendo.
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Vista dalla Fiesole: “Sotto l’acqua forza Viola alè!”
Sotto Toni e furmini arrivano i tre punti e ritorna l’Europa (COMMENTA)
Ecco che ci vengono date le bandierine: dopo un paio di prove ecco che siamo pronti a sfoggiare una variopinta coreografia. Il viola e il bianco abbracciano la memoria di Daniele Puliti, in arte "Tucano", giovane tifoso viola scomparso esattamente 15 anni fa. Ricompare anche l'Alcool Campi, gruppo storico della Fiesole. Nel frattempo i giocatori della Fiorentina si fanno immortalare insieme a figli e nipoti con i colori della curva sullo sfondo. Ecco che finalmente si comincia: partiamo quasi soffrendo e la viola non convince al massimo; solo un tacco di Toni ci fa sussultare. Non sembra una partita ovvia e i nostri non riescono a sfondare: Jovetic si fa pescare in fuorigioco mentre insacca in rete. Dopo altri minuti di poco e nulla arriva finalmente il primo punto esclamativo: a 5 minuti dalla fine della prima frazione ci troviamo in piedi su un seggiolino con i pugni al cielo; Toni l'ha messa dentro con l'aiuto di Munoz.
Finisce il primo tempo e conduciamo per 1-0: "Bisogna ringraziarlo Toni, perché anche a questo giro ci ha tolto le castagne dal fuoco", "Credevo fosse più semplice, ma siamo avanti: bene così lo stesso" ci dicono due nostri coetanei. All'improvviso quello che non ti aspetti: durante l'intervallo un vero e proprio nubifragio si scatena sull'Artemio Franchi. I tifosi scappano come formiche impazzite e nel caos più totale perdiamo gran parte dei nostri amici. Lo scenario è il seguente: tutta la Fiesole è sotto la curva; si canta ironicamente "sotto l'acqua forza Viola alè". Purtroppo non riusciamo a trovare un riparo e optiamo per rimanere a "prenderla tutta", date le già compromesse condizioni in cui versiamo. "Della Valle coprici lo stadio": ci uniamo ai cori dei pochi rimasti tra brividi di freddo e acqua nelle scarpe. Il secondo tempo è già cominciato da quasi un quarto d'ora, ma non è successo quasi niente: solo un paio di tiri alla destra di Sorrentino fanno risuonare qualche boato. Dopo che Toni non riesce ad incornare in rete da pochi passi, aspettiamo la fine di un match che, in poco tempo, si è trasformato in un girone infernale: il freddo adesso ci mangia piedi e caviglie e non vediamo l'ora che l'arbitro dia il triplice fischio; "Pizarro sta affogando", canta ironicamente qualcuno.
Fine delle ostilità: la Fiorentina porta a casa la vittoria e gli eroi viola sfilano sotto la pioggia. Tanti applausi e cori, ma rimane il rammarico che se fosse rimasto il sole, probabilmente, la festa sarebbe riuscita meglio. ADV e Montella mostrano sotto la Fiesole una maglietta con su scritto "Siamo tornati": la Fiorentina torna in Europa, ma ancora non si sa quale. "Alla fine è stata la pioggia e non il Giro a rovinare tutto" constatiamo con il nostro ultimo amico rimasto: infatti uscire da Campo di Marte si rivelerà semplice e non traumatico. La gente, infine, scappa nella pioggia sognando successi europei viola e sconfitte rossonere.
ARTURO LEONCINI
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