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Vista dalla Fiesole: “Pranzo viola menù fisso: Josip più Gonzalo”

Nell'atipico orario delle 12.30, il Franchi si gode finalmente la vittoria dopo due sconfitte consecutive

Redazione VN

Splende un sole pallido sui viali, e con poche ore di sonno ci avviamo per il match dell'ora di pranzo tra Fiorentina e Torino: volti assonati, occhiali da sole e panini alla mano; “Ieri sono stato a ballare, accident'a questi che mettano le partite a quest'ore di cavolo!” - “T'ha' a bere di meno, altro che!”. Code classiche ai tornelli, entriamo, e la curva è vuota nella “zona ultrà”: come anticipato, ci sarà lo sciopero del tifo per mezz'ora; “Oggi si sta zitti”. Con qualche fratello granata sugli spalti, accompagniamo l'entrata delle squadre con sciarpa e voce: “Sfoghiamoci ora che per mezz'ora si sta zitti”.

Si parte, ma con il freno a mano tirato: i nostri appaiono leggermente bloccati e la partita non decolla; “Io mi sto riaddormentando” - “Borghettino?”. Poi finalmente il primo squillo, con Astori che di testa mette fuori di poco su cross di Borja: “O vediamo se ci si dà una svegliata”. Dopo poco Ilicic calcia con il piede sbagliato (“Con qui' destro a bischero...”) solo davanti al portiere: “Madonna icché ha sbagliato questo” - “Di goffaggine proprio”. Cominciamo a ingranare, mentre la curva è ancora in silenzio e in preda ai soli boati spontanei del pubblico: Bernardeschi si mangia un altro gol da buona posizione; “Nooo!” - “Se ne sta sbagliando troppi!”. Poi punizione per noi dai 20 metri, sul pallone Ilicic: la sentenza arriva inesorabile con il gol dello sloveno; “Alè! Alè!” - “Che gol!” - “Questo deve giocare da fermo!”. Dopo il vantaggio viola, pochi minuti più tardi, salgono gli ultrà viola, fino a quel momento rintanati sotto il parterre: si comincia finalmente a cantare, tra bandiere e fumogeni; “Gnamo eh, ora ci si deve sgolare”. Partono cori pro-Toro, con la risposta pro-Viola del settore granata, conditi da canti anti-Juve: per il resto succede poco, e con il minimo dello sforzo la Fiorentina va al riposo in vantaggio.

Dopo un trascurabile intervallo, si riparte: “Eccoci” - “Oioioi” - “M***a!”; Baselli è libero al tiro, ma Tatarusanu compie un vero e proprio miracolo (“Porca miseria che parata, c'ha salvato!”). Poi tanti cartellini gialli per i nostri avversari: Zappacosta, Glik e Vives finiscono nella lista dei cattivi nell'arco di cinque minuti; “Prima o poi qualcuno dei loro volerà fuori!”. Entra il primo nuovo acquisto: Tino Costa prende il posto di Ilicic; il pubblico lo accoglie con un boato di curiosità. Ci pensa Berna a illuminare un secondo tempo apatico con uno slalom nella difesa avversaria, ma alla conclusione spara alto: “Bravo bravo!” - “Gli manca poco per diventare un fenomeno”. Dopodichè è il turno di Zarate, il quale entra al posto di Kalinic: l'entrata del neo acquisto è accolta addirittura con un “olè” generale; “Siamo tutti dei testoni e dei criticoni, ma alla fine ci s'accontenta di poco”. Ormai il match è in dirittura d'arrivo, ma a togliere ogni dubbio sull'esito finale dell'incontro ci pensa Gonzalo di testa che, su cross di Pasqual, mette sul primo palo alle spalle di Ichazo: “See!” - “Ovvia vai, ora si può ire a desinare” - “Madonna c'ho una voglia di porchetta”. “Non è brasiliano però / Che cross che fa / Manuel Pasqual”: la curva omaggia il numero 23 viola, “se lo merita perché indossa da una vita la maglia viola”, dice il capo ultrà al megafono.

Mazzoleni fischia tre volte e ci manda finalmente a pranzare: la Fiorentina vince agilmente con due reti di scarto e sale a 41 punti in classifica; “Se magari l'Inter perdesse o pareggiasse...” - “Sìe, figurati se non vince con il Carpi” (Poi ci ha pensato effettivamente Lasagna, ndr ). Zitti zitti ce ne rimaniamo sempre lì, al terzo posto, quasi a osservare che cosa fanno Napoli e Juventus (“Tanto la Juve stasera gliene dà tre alla Roma”): “Gnamo via, abbozzala di ragionare, andiamo ai baracchino e mangiamo questo benedetto panino” - “Sì appunto mi sto digerendo lo stomaco a forza d'aspettare”. Il pubblico viola si ammassa nel piazzale davanti alla Fiesole alla ricerca di cibo: “Queste partite all'ora di pranzo sono tremende,meno male s'è vinto!”.