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Vista dalla Fiesole: “Mi sa che ‘un si pòleva…”

La Viola esce a testa bassa dall’Europa League con una prova insoddisfacente: in curva monta la contestazione

Redazione VN

L'asfalto brilla sotto un caldo sole di maggio, mentre Firenze ribolle nell'attesa: è il giorno di Fiorentina-Siviglia, il giorno dei “si pòle”, il giorno della “remuntada”. Avvicinandoci allo stadio percepiamo il desiderio del riscatto, l'orgoglio di una città che, comunque vada, ha intenzione di sostenere fino all'ultimo i suoi colori: “Noi si deve fare bordello, questo e quanto: cantare-cantare-cantare!!” - “Speriamo ci sia il pienone”; subito dopo l'apertura dei cancelli un fiume viola fluisce all'interno della Fiesole. La gente sembra crederci, cantando già durante le fasi di riscaldamento: “Di gente ce n'è, ora bisogna farsi sentire per bene!”- “Bisogna cantare tutti!!”. Parte l'inno e lo stadio è avvolto da centinaia e centinaia di sciarpe, mentre la curva canta all'unisono con orgoglio: poi ecco l'entrata in campo delle squadre con i fumogeni che invadono tutto il settore; “Vai respira che l'è tutta aria bona..!”. Il Franchi adesso è una bolgia infernale nella quale tutti urlano e sbraitano: sembra davvero che ci sia la giusta chimica per una serata indimenticabile.

Si parte e abbiamo subito dei dubbi al riguardo: un pallone velenosissimo attraversa tutta l'area di rigore viola; “Si sarebbe stati ghiacciati subito, non c'è male via”. Nel frattempo la Fiesole canta a squarciagola e il Franchi è l'inferno sulla terra: “Gnamo gnamo! Fuori la voce!!”; la Fiorentina attacca e il pubblico sembra alimentare la squadra tramite il suo tifo. “Questa è dentro!!” - “NOO”: Gonzalo di testa sfiora il vantaggio, ma Rico fa uno dei suoi miracoli; “Certo che noi ci s'ha uno s***o boia e loro sono dei c*****i del c***o!!” e in curva si animano gli spiriti. Tutto però sembra spegnersi sulla rete di Bacca che ci condanna a dover segnare 5 gol, un'impresa quasi del tutto impossibile: “Io mi chiedo come sia possibile prendere gol dall'interno della propria area piccola! Vorrei sapere questo!” - “Ovvai, tu stai rimontando proprio bene sì..!”. Il gol è una mazzata pazzesca per squadra e tifosi: poco dopo arriva anche lo 0-2 ad opera di Carriço e la finale da sogno si tramuta in un miraggio lontanissimo; “Anche su questa palla siamo stati dei polli!” - "Come si fa a difendere in quella maniera?” - “Capito, perché noi siamo l'unica squadra d'Europa che fa danzare i palloni sulla propria linea di porta!!”. Adesso è veramente dura stare al proprio posto a vedere la partita fino al termine: qualcuno va già via, altri rimangono a sedere, altri ancora continuano a cantare; “Bisogna almeno pareggiare!” - “Sie tanto icché tu te ne fai venvia...”. Il primo tempo finisce tra fischi misti ad applausi, ma ancora non si può parlare di vera e propria contestazione.

Le cose si fanno decisamente più toste all'inizio del secondo tempo, con la curva che comincia a intonare cori tra l'ironico e il polemico: “Correre / bisogna correre / per vincere” - “Tirate fuori le p***e” - “C'avete rotto il c***o” - “Rispettate la nostra maglia” - “Noi cantiamo solo per la maglia”. A questo punto la vera partita sembra giocarsi sugli spalti, con il tifo che si spacca tra contestatori e “pacifici”: “Andate a lavorare!” - “Ma che senso gl'ha fare tutto sto casino, e si sapeva che si sarebbe volati fori!”. Mentre la partita scorre per inerzia, arriva all'improvviso un calcio di rigore: Ilicic va sul dischetto, ma il pubblico accompagna la battuta con un prolungato “oooh” ed esplode alla vista del pallone sopra la traversa; “Bravo, f*****o vai!” e qui la contestazione tocca il suo apice. Gli olè sarcastici ai passaggi dei nostri sono l'emblema dello stato d'animo di molti tifosi viola: un insieme di ilarità, polemica e rabbia porta a cori di vario genere; si va da “E 6-2 perchè no?” a “M'innamoro solo se / vedo segnar Bastistuta” per poi passare a “Rui / balla la portuguesa”. La partita non ha più un senso, la Fiorentina continua a manovrare il pallone in automatico attorno all'area del Siviglia senza creare reali pericoli: alla fine arriva il fischio finale e il disappunto monta, con gran parte del pubblico che contesta e un gruppo più ristretto di coraggiosi che applaude: “Fate ridere!” - “Ma che senso c'ha fassi di male così..?”.

La gente se ne torna a casa a testa bassa, delusa dalla prestazione dei viola e amareggiata dal clima di contestazione creatosi tra squadra e tifosi: “Te tu c'hai da difendere il quinto posto adesso, io c'andrei piano con contestazioni o simili” - “Venvia sono stati degli indegni! Come fai a giocare una partita in quel modo?” - “Secondo me c'è qualcosa con non funziona alla base, a livello di società”. E mentre fiumi di parole si sprecano e si arrovellano su una Fiorentina purtroppo a pezzi, cala il sipario su una serata da dimenticare, ma che purtroppo lascerà il segno: “Mi sa che 'un si pòleva...”.

ARTURO LEONCINI