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Vista dalla Fiesole: “Una gioia spezzata dai fratelli”

Salah infiamma la curva, ma poi Vives ghiaccia il Franchi

Redazione VN

C'è aria di festa nei dintorni del Franchi, ma anche di attesa per un match importante in ottica terzo posto: arrivano i fratelli granata, e come tutte le volte il popolo viola si fonde ai supporters di Torino nell'odio comune per “Lei”. Entrati in curva notiamo le diverse bandiere delle due squadre che si mischiano tra di loro: “Quest'atmosfera da gemellaggio è bella, anche se tutte le volte poi vengono fuori delle partite strane” - “Eh già, oggi bisognerebbe vincere in tutti i modi”. La sbornia post-Tottenham sembra quasi completamente esaurita: “Che l'hai preso il biglietto per giovedì?” - “Sì sì, ma adesso pensiamo a questa vai”. Dopo il riscaldamento e qualche coro anti-Juve cantato assieme ai tifosi granata (soprattutto “Torino è stata e resterà granata”), siamo pronti per partire: sciarpe al vento e fumogeni nell'aria; siamo in clima partita.

Guida fischia e ci riversiamo nella metà campo del Toro: sostenuti anche dall'apporto canoro della Fiesole, i ragazzi premono subito sull'acceleratore nonostante una formazione rimaneggiata; “Un avvio così non me l'aspettavo, credevo si partisse più mosci”. Benassi atterra Badelj e ci prendiamo un rigore: noi speriamo che sul dischetto ci vada Alino, ma invece ci va il Baba fresco di macchina ritirata; “Io non guardo”. Padelli para tiro e ribattuta: la curva si costella di blasfemie varie; “Ma io vorrei sapere com'è possibile sbagliarli sempre 'sti c***o di rigori” - “In totale sbagliati 3 su 4, roba da matti”. Il giramento sale di già, mentre nel frattempo Vives falcia Ilicic al limite dell'area: “forse” è ultimo uomo, ma l'arbitro dà solo il giallo; “Eh Oh, questo era rosso! Oh Scemo!” - “Vaia vaia...c'ha scritto in fronte 'Forza Napoli' questo qua”. La punizione di Ilicic non ha alcun effetto e, con il passare dei minuti, mostriamo pure il fianco agli avversari: Tatarusanu si immola su Maxi Lopez evitando il peggio; “Queste sono le classiche partite che poi vai a perdere, dio santissimo”. Dopo un tiro alto di Babacar i ritmi si abbassano, anche se nel finale di prima frazione Badelj e Rosi vanno vicini al vantaggio: “No via, icché s'è sbagliato anche qua??” - “Ma Rosi icché voleva fare là?? Crossare con la porta vòta??”.

Finisce il primo tempo e siamo ancora 0-0 (“Si meritava di stare minimo 2-0 per noi”): nell'intervallo solo tale Tim segna da centrocampo per una peculiare sfida promozionale di uno sponsor, mentre tutto lo stadio mezzo lo fischia mezzo lo acclama (“I' fenomeno...”). Dopo la goliardia generale, ci riconcentriamo sulla partita: “Si deve vincere!”. Ripartiamo riversati in avanti per cercare il benedetto gol del vantaggio: Ilicic, Diamanti e Babacar cercano più volte di sfondare il muro granata, ma i risultati sono vani; “Ma volete tirare!” - “Dovete tirare non potete solo passare dioddiddio!!”. Altro calcio di punizione dal limite: Aquilani calcia altissimo; “Meno male ci s'aveva un sacco di tiratori adesso! Calci di rigore e punizioni tutte buttate al vento!”. Dopo l'uscita di Rosi in favore di Joaquin, ora c'è anche tempo per Salah che entra per Diamanti: “Gnamo 'Salahdino' eh!” - “Vediamo se la risolve l'egiziano”. Poi l'azione che sembra dirti che questa è una di “quelle” partite: Tata esce male, Martinez tira a porta sguarnita, ma Gonzalo salva acrobaticamente sulla linea; “Grande Gonzalo!” - “Sì ho capito, ma qui ci si c**a addosso!”. Adesso la partita sembra aperta a ogni risultato: scambio Ilicic-Salah, Babacar prova la botta all'incrocio sfiorando il vantaggio; “Hai visto cosa vuol dire aver s***o?”. Poi l'estasi d'Egitto: Salah scambia con il subentrato Gilardino e mette dentro; “SALAHHH, SALAHHH!”, la Fiesole impazzisce e facciamo fatica a rimanere in piedi con la gente che ci preme sulla schiena in preda ad allucinazioni mistiche.

“Siam venuti fin qua / siam venuti fin qua / per vedere segnare Salah!” s'intona in curva, e la frenesia abbraccia tutti, ma proprio tutti tutti, anche coloro che dovrebbero mantenere una certa freddezza dopo essere riusciti con fatica a segnare un gol dopo 85 minuti. E infatti nel delirio generale e nel miraggio dei tre punti acquisiti, Vives schianta in rete l'1-1: “Come si fa a non riuscire a tenere un vantaggio che sia uno??” - “Ma potevate tenerla alla bandierina no??”. Il resto è un calvario di frustrazione che esplode con il passaggio di Basanta a Gilardino che mette sull'esterno della rete. Con i lucciconi agli occhi rimaniamo impietriti a fissare il campo, mentre sullo sfondo sentiamo delle voci che imprecano e si disperano: “A questo giro s'è perso un bel treno vai, adesso non li ripigli più quegl'altri...”. Stavolta il ritorno a casa è colmo di delusione e rammarico: “Una gioia spezzata proprio dai fratelli...”.

ARTURO LEONCINI