Dopo il sabato di feste ed ore piccole, arriva una drammatica sveglia alle 10.30 circa: si gioca Fiorentina-Lazio all'ora di pranzo. Nonostante sbadigli e occhi semiaperti proviamo ad avviarci verso Campo di Marte, anche se probabilmente arriveremo sulle gradinate con colpevole ritardo: ed infatti è così; non troviamo posto e siamo costretti a posizionarci nel lato più vicino alla tribuna coperta. “Madonna che sonno” - “Madonna che caldo più che altro” - “Io ieri sono stato fuori fino alle 4, dimmi te” - “Speriamo almeno sia valsa la pena alzarsi per 'sta partita”: strappati dalle braccia di Morfeo, i tifosi viola più giovani si lamentano e guardano con occhi stanchi il riscaldamento dei nostri. “Dai gnamo che ci siamo!”: le squadre entrano in campo; la solita scossa di adrenalina risveglia tutti e porta a cantare all'unisono per l'amata Fiorentina.
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Vista dalla Fiesole: “Era meglio se si rimaneva a letto”
Vince la Lazio e la Viola delude: in curva cresce il malcontento
Si parte, ma l'avvio non è certo dei migliori: “Ragazzi qui non si vede boccia” - “Oh ma coprite lì c***o”; Mauri dall'interno dell'area ci grazia sparando lontano dalla porta difesa da Neto. La Lazio continua a tenere palla e i nostri sembrano essere più addormentati di noi: “Oh ma vi date una svegliata?” - “Secondo me ieri hanno fatto serata anche loro...”. Dopo un nulla cosmico fatto di possesso palla di marca biancoceleste e un tiro al volo di Aquilani da posizione siderale, abbiamo un sussulto al tiro di Mauri (“Tira sempre te!”), seguito da un colpo di testa di Babacar che finisce sul fondo. A dieci minuti dalla fine del primo tempo, la mazzata: Candreva serve al centro dell'area Djordjevic che mette dentro; “Tanto a giocare così era ovvio si pigliasse” - “Bo, ma quanto siamo molli? Candreva passa agile e quell'altro non lo marca praticamente nessuno”. E nel finale di prima frazione rischiamo il tracollo in anticipo: Candreva viene fermato soltanto da un miracolo di Neto; “Io però non capisco tutti questi spazi nella nostra area, ma che siamo matti??” - “Bah, tra il centrocampo e la difesa non so chi gioca peggio”.
Dopo un intervallo passato in coda ad uno dei bar sotto la Fiesole per mendicare un po' d'acqua (“Non ci sono più le mezze stagioni, ma hai sentito che caldo diccavolo che c'è?”), ci prepariamo ad assistere al secondo tempo. L'arbitro fischia e vediamo subito che i nostri hanno un piglio diverso: l'entrata di Borja al posto di uno spento Kurtic illumina il gioco a centrocampo; “Eh ci credo, ora con Borja si comincia a giocare un pochino, che diamine!”. “Oh icchè si inventa questa” - “Oddio!”: Aquilani si esibisce in una fantastica rovesciata con coordinazione perfetta, ma la palla colpisce beffardamente il palo a Marchetti battuto. Lo sconforto ci assale: “Ma ti rendi conto sarebbe stato un gol da cineteca?” - “Madonna che s***o!”; adesso la Lazio perde pure tempo in maniera vergognosa, con Marchetti che sembra sempre voler rinviare dal fondo il più tardi possibile. “Alonso madonna! Accidenti a te e a chi ti fa giocare va'!”: altra occasione per noi, ma il numero 28 viola spara alle stelle dopo uno scambio al bacio tra Borja Valero e Pizarro. Subito dopo è Babacar ad intervenire involontariamente sempre su di una conclusione al volo di Alonso: “Ci si fa del male da soli!” - “Questa secondo me l'era dentro!”. Nel frattempo i giocatori della Lazio continuano a perdere tempo: “Oh, ma gl'hanno passato più tempo distesi in terra che da ritti!”. L'antisportività si protrae anche in occasione di un bruttissimo fallo di Radu su Cuadrado, mentre la nostra manovra comincia già a rallentare.
Entra Ilicic per Babacar, e a nostro avviso la partita della Fiorentina finisce qui: completamente spuntati speriamo che succeda qualcosa, ma in realtà non accade proprio un bel niente. Di fronte alle continue perdite di tempo dei giocatori biancocelesti, la curva s'infiamma contro Lotito: partono degli applausi ironici rivolti alla tribuna “autorità” (se di autorità si può parlare). Rischiamo di prendere lo 0-2 già prima della fine del tempo regolamentare (“Meno male c'era Mati a coprire”), prendiamo coraggio all'annuncio degli abbondantissimi otto minuti di recupero, ma pochi secondi dopo Cuadrado perde un pallone a centrocampo e regaliamo secondo gol e vittoria alla Lazio. A questo punto molti se ne vanno, gli altri rimangono seduti a fissare il vuoto aspettando la fine della partita: “Vaiavaia, qui c'è qualcosa che non funziona” - “Mah...”. Quasi in fretta e furia ci dileguiamo dallo stadio: ciò che abbiamo visto non ci è piaciuto assolutamente; “Forse era meglio se si rimaneva a letto”.
ARTURO LEONCINI
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