"L'equazione è semplice: se porti il giubbotto, farà caldissimo, con un Sole degno del miglior agosto; se invece lo lasci in motorino, pioverà. Ma per fortuna, in questo caso la matematica si è rivelata un'opinione. Solo due gocce - davvero due, di numero, le ho contate personalmente - ad innaffiare il pomeriggio fiorentino prima di un finale che infastidisce, a mio modo di vedere, più della sconfitta.
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Vista dalla Fiesole: un pomeriggio realista a causa di un finale amarissimo
Una sconfitta che ammazza le ambizioni ed il morale: ma a dar fastidio è l'uomo che non ti aspetti
"Andiamo con ordine: le gocce sono in egual numero delle reti segnate dall'Empoli, una sconfitta che proprio non ci voleva, visto anche il primo tempo passato a prendere atto della grande occasione visti i risultati delle altre. Non che il sesto posto sia proprio così favorevole, non che l'Europa fosse ancora alla portata della Fiorentina in tutte le sue sfaccettature, però il cammino delle avversarie e quello viola facevano sperare in un senso alla parte di stagione compresa tra la rimonta subita dal 'Gladbach e l'ultimo fischio finale in campionato.
"E così, prima della partita cori, targhe e successivamente striscioni per Manuel Pasqual, anticipando di qualche secondo il bellissimo gesto della squadra nei confronti di Giuseppe Rossi: dalla Curva intanto si alza un coro, "Il Fenomeno"...
"Il momento amarcord - dovuto, senza ombra di dubbio - apre le danze ad un pomeriggio amaro. Tello si divora subito una grande occasione, l'Empoli fa lo stesso ma ciò che colpisce sono le tre verticalizzazioni in sette minuti dei viola: roba che non si vedeva da anni. Non che mi lamenti del calcio orizzontale, anzi, ma era un qualcosa che mancava da tanto tempo. Poi l'Empoli colpisce con El Kaddouri, rendendo ancor più in salita la gara della Fiorentina. Nel secondo tempo alla fine Tello riesce a metterla dentro. Il finale però stavolta è amaro: chi di rete nel recupero ferisce, di rete nel recupero perisce. Ed infatti l'assistente di porta assegna un calcio di rigore che l'arbitro non aveva concesso in un primo momento, tant'è che dopo il "contatto" - chiamato così forse perché "calcio di Pucciarelli a Borja Valero" era troppo lungo - mi ero girato esclamando: "È andata bene..."
"Il tempo di capire che qualcuno nota: "Lo tira Pasqual". Ecco, da qui avevamo iniziato. Si dice che abbia voluto batterlo a tutti i costi soffiandolo ai compagni. Ecco Manuel, perché? Capisco la professionalità, ma che bisogno c'era? Ma capiamo la professionalità, è giusto che lo faccia. Moralmente non si sa, ma è giusto che lo faccia. Poi però rimangono il silenzio, la non esultanza velata - per poi rettificare tutto nel dopo gara e su Twitter - e un retrogusto amaro di chi, nonostante tu non fossi un campione, ti aveva celebrato con i cori anche durante la partita e nei tuoi undici anni tra alti e bassi di prestazioni ed altrettanto amore corrisposto della tifoseria per le tue qualità. Undici anni non si cancellano certo con una partita, però è forse un qualcosa che sarebbe potuto essere evitato. Qualcosa che rende ancora più amara la giornata, più di una sconfitta quasi inutile che ci fa tornare sulla Terra e riprendere consapevolezza che la stagione riaperta era o è stata solamente un'illusione.
"Seguono cori per i Della Valle, uniti ad uno striscione esposto durante la partita.
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