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VIOLA VINTAGE – Rui Costa mata la Samp e la marcia della Fiorentina capolista continua

Era il 6 gennaio 1999, prima partita del nuovo anno. La Fiorentina si confermò corazzata al Franchi, ma di lì a poco il sogno scudetto sarebbe svanito

Stefano Niccoli

Ci pensò Manuel Rui Costa ad addolcire la Befana della Fiorentina il 6 gennaio 1999. Quel giorno, infatti, bastò un gol del fantasista portoghese a stendere la Sampdoria.

Era la quindicesima giornata d'andata. I viola di Giovanni Trapattoni, primi in classifica a 29 punti (più tre sul Parma), avevano pareggiato per 2-2 contro il Perugia nell'ultima partita del 1998. Così come i blucerchiati, anche se contro il Milan.

"C'è la possibilità di allungare la fila, visto che il calendario propone molti scontri diretti – disse Trapattoni alla vigilia -. Noi abbiamo fatto meno vacanze delle altre squadre. Una scelta accompagnata da qualche mugugno, ma necessaria per non avere cali di tensioni. Il problema non è una cena in più. Il problema è non svaccare. Se Fiorentina-Sampdoria si fosse giocata 3-4 giorni dopo la trasferta di Perugia, oggi dormirei tranquillo. Invece veniamo da una sosta abbastanza lunga, bisogna riprendere subito la marcia, ritrovare la grinta necessaria a spazzare via l' avversario. Sì , avete capito bene, spazzarlo via. Se vogliamo vincere lo scudetto, dobbiamo dimostrare di aver raggiunto questa maturità".

La Fiorentina scese in campo con: Toldo, Padalino, Torricelli, Repka, Heinrich, Oliveira, Cois, Rui Costa, Amoroso, Edmundo, Batistuta. La Sampdoria di Giorgio Veneri, che affiancava David Platt sprovvisto di patentino, rispose con: Ferron, Mannini, Grandoni, Hugo, Castellini, Balleri, Franceschetti, Pecchia, Laigle, Ortega, Palmieri. Arbitro: il signor Pierluigi Collina.

Al 10' tiro di Edmundo e salvataggio di Ferron. Al 19' altra acrobazia del portiere della Samp su un tiro-cross di Heinrich. Al 28' il gol: verticalizzazione di Batistuta per Rui Costa, bravo a battere l'estremo difensore ospite con un diagonale mancino da dentro l'area di rigore. Al 37' Batistuta colpì l'esterno della rete, un minuto dopo Repka si rese protagonista di un salvataggio miracoloso su pallonetto di Pecchia. Al 44' il palò negò a Batistuta la gioia del raddoppio. Altro legno al 16' della ripresa, questa volta centrato da Edmundo. Nel finale Montella, rientrato dopo tre mesi, ebbe l'occasione per pareggiare, ma Toldo chiuse la porta regalando così tre punti preziosi alla Fiorentina. Per i gigliati fu l'ottava vittoria in otto partite casalinghe.

"Firenze vince, ma è abbonata a soffrire", "La capolista si conferma travolgente davanti al proprio pubblico, ma spreca molto e chiude in affanno", titolò La Stampa il 7 gennaio 1999. "Le rivali sono tante, a cominciare dal Parma, ma se continuiamo a marciare così l'anti Fiorentina è la Fiorentina stessa, a meno che le altre non facciano sei punti per volta", disse nel post partita Trapattoni, salutato dalla curva con lo striscione "Trapattoni sindaco".

Per evitare di farsi del male nonostante sia passato molto tempo da allora, non stiamo a ricordare come finì la stagione 1998-99.

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