Da Agosto la Fiorentina potrebbe finalmente giocare in uno stadio parzialmente privo di barriere, un passo avanti notevole per i tifosi, che avranno una visuale finalmente all’altezza dei grandi stadi inglesi, senza lo scomodo (e spesso sporco o bagnato) vetro di recinzione.
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Verso un Franchi all’inglese
Lo stato dell’arte in Italia, Udinese precorritrice dal 2005
La distanza fra la linea del fallo laterale e quella che sarà la prima fila di poltroncine sarà di circa 7-8 metri, visto che quelle che ora sono le prime due file verranno tolte. Per intendersi è un dato molto vicino a quello dei migliori impianti inglesi, dove la distanza fra gli spettatori e il campo si aggira fra i 4 e gli 8 metri negli impianti come l’Old Trafford, Anfield Road (nella foto una partita) e Stanford Bridge. 7,5 metri è invece lo spazio che divide i tifosi della Juventus dal campo nel nuovo stadio del club bianconero, considerato il primo in Italia ai livelli di quelli britannici.
Nel nostro paese infatti al di là di qualche sperimentazione in divisioni minori l’abbattimento delle barriere rimane spesso solo sulla carta. Ci sta lavorando il Cesena, con un progetto simile a quello della Fiorentina, ristrutturando l’attuale Manuzzi, ma ci pensa anche chi sta costruendo un nuovo stadio. Per gli impianti del futuro una visuale libera e ravvicinata per i tifosi sarà infatti una caratteristica imprescindibile. Il primo club a togliere le recinzioni fra tifosi e campo fu l’Udinese nel 2005, ma a differenza di quanto accade al Franchi le tribune del Friuli sono molto lontane dal manto erboso, dato che c’è ancora la pista da atletica e un ulteriore spazio erboso inutilizzato. Intanto in Lega Pro si valuta una sperimentazione che prevede che alcuni stadi siano privati dalla barriere.
In Lega Pro l’abbattimento delle barriere porterà anche ad una tessera del tifoso di seconda generazione, cosa che in Serie A per ora non è stata fatta nel caso dello Juventus Stadium, e altre misure di sicurezza come maggiori controlli all’ingresso e un nuovo addestramento degli steward che però non dovrebbe risultare invasivo per il tifoso. Semmai qualche perplessità era stata sollevata a Cesena sulle barriere alzabili in caso di gara considerata a rischio (e previste anche al Franchi), che sono fatte a grata. Non il massimo per la visibilità. Ancora però per il caso fiorentino c’è da vedere che misure verranno prese, e soprattutto come verranno scelte dall’Osservatorio le gare a rischio, sperando che la logica sia condivisibile (fatto per nulla scontato visto che negli ultimi anni abbiamo assistito a poche decine di tifosi cagliaritani lasciati a casa, per poi far arrivare supporters romanisti a migliaia). Senza dimenticare che serpeggia il sospetto di un aumento del prezzo del biglietto.
Il costo sarà di circa 700.000 euro secondo le stime del Corriere Fiorentino, ma è un investimento fattibile se si pensa ai benefici di popolarità, risorsa di cui l’attuale dirigenza ha assolutamente bisogno, senza considerare che potrebbe avere anche ricadute economiche dirette, ad esempio per l’aumento dell’affluenza al Franchi. Il tutto ovviamente in attesa di quello che dovrà essere il vero salto di qualità, ovvero lo stadio nuovo.
FRANCESCO CIANFANELLI
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