"C'era una volta un panorama bellissimo. O quanto meno splendente, un po' come il futuro di Bernardeschi e Chiesa. Si potevano intravedere anche due dei futuri cardini della squadra del futuro: uno con il numero 10, l'altro con il 25. Maglia viola, giglio cucito sul petto e l'inchiostro bianco a segnarne i nomi, tatuaggi progressivamente scoloritisi con il calar della stagione.
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Vedute differenti
Le scorie lasciate da Sassuolo-Fiorentina e le tracce di un entusiasmo perduto
"C'era un tempo una Firenze che avrebbe saputo emozionarsi all'indomani di una gara targata dai sigilli dei "figli del vivaio", ma che adesso non sorride più. Quanto avremmo sognato alcuni mesi fa se Chiesa e Bernardeschi avessero segnato entrambi nella stessa partita, sintomo di una crescita personale e consapevolezza di avere in rosa due tasselli su cui impostare una ricostruzione tanto agognata quanto piena di aspettative.
"C'è invece il giorno dopo Sassuolo-Fiorentina, quello fatto di polemiche, contestazioni e labiali non chiari. I due giovani viola segnano, dopo un mese che non li ha visti protagonisti a causa dello scarso minutaggio concessogli dall'allenatore, ma rimangono solo le parole di Andrea Della Valle, Bernardeschi che sbotta e qualche decisione arbitrale che va ad incidere ancora di più su una già claudicante rincorsa al sesto posto.
"I tempi cambiano e tutto brucia veloce, lo stato d'animo dell'ambiente è percepibile anche da queste piccole sfaccettature di un (quasi) qualsiasi post partita.
"C'erano una volta i sorrisi, quelli che hanno lasciato spazio ad amarezza e riflessione. Questione di sensazioni, di diverse vedute che hanno portato a vedute diverse.
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