"Mario è sempre stato una stella in mezzo a tante stelle. Nella Fiorentina invece è il numero uno e sente il dovere di stupire. Quando sarà più tranquillo tornerà il giocatore che conosciamo". Così, non più tardi di sabato scorso, Montella ha descritto Mario Gomez in un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Dichiarazioni che stupiscono chi nella figura di Gomez aveva proiettato l'immagine del campione pronto a caricarsi sulle spalle il peso della squadra per portarla a traguardi futuri. Evidentemente qualche errore di valutazione è stato fatto. Ma andiamo con ordine, riavvolgiamo il nastro. Il giorno della sua presentazione a Firenze, Gomez si presentò con grande determinazione e sicurezza tanto che nella prima uscita pubblica rilasciò anche qualche battuta in italiano, lingua a lui sconosciuta. Da lì, ma anche e soprattutto grazie al suo curriculum da calciatore, molti avevano pensato di avere in casa un calciatore dalla grande personalità, un leader. Non fosse altro che l'essere tedesco, e quindi freddo e deciso per tradizione, aveva corroborato questa tesi. Troppe convinzioni, forse, basate sulle poche certezze reali.
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“Una stella in mezzo a tante altre stelle”
Mario Gomez ha dimostrato sensibilità e qualche difficoltà, adesso deve voltare pagina…
Nel tempo Mario ha dimostrato una sensibilità a livello caratteriale maggiore rispetto al previsto e Montella lo ha voluto esternare, probabilmente per alleggerire il peso delle pressioni nei confronti del giocatore. Gli infortuni hanno fatto il resto, facendo entrare il ragazzo in un vortice di difficoltà fisiche e di imbarazzo nei confronti di una città che molto gli ha dato e alla quale sente di dover restituire altrettanto. Il tedesco finalmente è tornato ad allenarsi in gruppo (Clicca qui) ed è pronto a voltare pagina: il suo reinserimento, soprattutto in campo durante una partita, è ancora prematuro ma non lontanissimo. La piazza è chiamata ancora una volta ad aspettare il suo campione senza creare malumori che a questo punto sarebbero anche legittimi ma che complicherebbero il percorso di recupero. Che siano di esempio le attese per Ljajic, Neto, Ilicic e chi più ne ha più ne metta. Il tempo è galantuomo e permetterà a Gomez di provare saldare il suo debito. Come? Regalando alla Fiorentina quei gol che in questa prima fase di stagione sono mancati...
STEFANO ROSSI
Twitter @StefanoRossi_
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