Gioie, dolori, beffe, esoneri, esordi e polemiche. Nella tradizione di Chievo e Fiorentina sono tante le storie da raccontare in 10 anni di sfide (ma solo 8 stagioni effettive). Partendo dalla fine, il ricordo più fresco è la doppia - pesantissima - sconfitta rimediata dai viola nel campionato scorso. La prima, a Verona all'11esima di andata, segnò la fine dell'esperienza di Sinisa Mihajlovic a Firenze: il serbo fu esonerato dopo l'1-0 sul campo (firmato Rigoni), 'impreziosito' dalle risatine di Montolivo e Gamberini durante il minuto di raccoglimento pre-gara, pare a causa di un rumore intestinale di uno dei due. Non esattamente una giornata da ricordare, così come quella del 2-1 subito in casa 5 mesi dopo con Delio Rossi in panchina (e gli erroracci di Natali e Pasqual), che mandava i viola sull'orlo del baratro, evitato grazie all'impensabile successo della settimana successiva in casa del Milan.
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Le mille storie tra Chievo e Fiorentina
L’esordio in A dei clivensi, la vittoria-beffa dei viola nel 2006. E poi…
Partendo dall'inizio, il primo incrocio in serie A tra Chievo e Fiorentina è una pagina che resterà per sempre indelebile nella storia del club di Campedelli. Il 26 agosto 2001, al Franchi, la squadra del piccolo quartiere di Verona fa il suo esordio assoluto nel massimo campionato e contro tutti i pronostici si impone per 2-0 con le firme di Perrotta e Marazzina (e Corini, oggi allenatore clivense, signore del centrocampo). Comincia a Firenze, dunque, il miracolo-Chievo e comincia anche l'annus horribilis dei viola, che si concluderà con retrocessione e fallimento.
E' una gioia illusoria, invece, quella della Fiorentina nell'ultima giornata del campionato 2005/06. In un Bentegodi stracolmo di tifosi viola, Toni e Dainelli firmano la vittoria che regala la (prima) qualificazione Champions alla squadra di Prandelli. Ma il ciclone Calciopoli, esploso pochi giorni prima, annullerà tutto con le sue discutibilissime sentenze. Tra le gare sotto l'occhio della 'Giustizia' Sportiva, tra l'altro, c'è anche proprio un Chievo-Fiorentina della parte finale della stagione precedente, con la vittoria viola (2-1 firmato Miccoli-Bojinov) decisiva per la salvezza della formazione di Zoff.
Meno straordinari, ma comunque significativi, altri episodi che hanno contraddistinto i match tra gigliati e "mussi volanti". Si ricordano bene del Chievo, ad esempio, tre attaccanti che hanno giocato nella Fiorentina negli ultimi anni. Il primo è Javier Portillo, presunto Galactico che in 6 mesi in Italia segnò una sola rete in serie A, cioè al portiere gialloblu Marchegiani a fissare il 2-0 dopo la rete di Riganò, nel dicembre 2004. Il secondo è Khouma El Babacar, tutt'oggi pianticella viola in cerca di maturazione, che a neanche 17 anni fu lanciato da Prandelli in una gara di Coppa Italia contro il Chievo: e segnò pure una rete nel successo 3-2 al Franchi, entrando nella storia della Fiorentina in quanto a precocità nel segnare un gol tra i professionisti. Il terzo è Alessio Cerci, che il 7 novembre 2010 decise il match casalingo col Chievo trovando la prima gioia in serie A e mostrando per la prima volta anche l'altra faccia del suo 'personaggio' ai tifosi viola. Fiorentina-Chievo è stata anche frutto di polemiche (nel febbraio 2009) quando Mutu segna al 93' su assist di Bonazzoli con un giocatore avversario a terra, e regala a Prandelli 3 punti importanti per la caccia al quarto posto, dopo una discussa sconfitta con l'Ajax in Coppa Uefa. E per finire una curiosità, che riguarda l'ultima gara casalinga giocata dalla Fiorentina in campo neutro: il 15 gennaio 2006 i viola sono costretti ad emigrare al Curi di Perugia per affrontare Pellissier & co. e stentano tantissimo per avere la meglio sugli avversari. Decide il solito Luca Toni, con una doppietta completata al 91', su assist perfetto di Pasqual, nell'anno della Scarpa d'Oro. E domenica accanto a Jovetic potrebbe esserci proprio lui, seppur con 6 anni in più sulle spalle. Sperando in un nuovo episodio "da ricordare", naturalmente per la Fiorentina.
SIMONE BARGELLINI
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